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Tamoil, il Comune entri nel processo parte civile “con i nostri stessi avvocati” (Gino Ruggeri)

Creato il 01 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Francesca Pontiggia (Pd) ha rilanciato il desiderio di Luigi Amore (centrodestra) di vederci chiaro su quel che ha fatto o non ha fatto il Comune dal 2001 a oggi, ovvero a partire dall'obbligatoria autodenuncia della Tamoil. Amore non se l'è sentita di pronunciarsi in modo deciso sulla scelta di Gino Ruggeri, segretario dell'associazione radicale Piero Welby. Infatti Ruggeri, cittadino costituitosi parte civile al posto del Comune nel processo di primo grado contro cinque ex dirigenti Tamoil, secondo i 5 stelle merita una medaglia d'oro al valor civile.

La mozione di Lucia Lanfredi dei 5 stelle è stata votata ieri dal consiglio comunale (sul sito www.telecolor.net la notizia data ieri) e 22 consiglieri su 23, a eccezione della stessa proponente, hanno votato astenuto.

Le commissioni comunali ambiente e vigilanza potrebbero unirsi, come ha proposto Pontiggia, per valutare la coerenza e l'efficacia del Comune dal 2001 in poi. La consigliera del Pd ha riconosciuto alla Tamoil un impegno: "Cremona è cresciuta con gli investimenti della Tamoil", dove a "riconoscimento" non si attribuisca un giudizio di valore all'affermazione pontiggiana.

Molte in passato le critiche dei Radicali alle amministrazioni locali che hanno accettato sponsorizzazioni Tamoil mentre Tamoil inquinava sapendo di inquinare, secondo la sentenza di primo grado.

Gino Ruggeri non avrà la medaglia d'oro, assegnata in passato a Carutti e Arvedi. Il M5S voleva che: "Si dimostrasse - spiegava Lucia Lanfredi già tempo fa - che anche un cittadino non ricco potesse meritare la medaglia d'oro, per dare un segno di fiducia nell'impegno civile e nella politica. Si possono compiere azioni positive e questa è evidente".

Giovanni Gagliardi (Pd) è intervenuto ieri per primo: "La medaglia d'oro mi sembra un riconoscimento eccessivo: oltre non si può andare, lasciamola agli eroi della città. Non c'è poi sentenza definitiva". Ci sarebbe allora il rischio di un'inondazione di medaglie d'oro.

Alessia Manfredini, assessore, ha poi criticato alcune affermazioni contenute nel testo della mozione grillina, sostenendo che il sindaco Galimberti ha ringraziato Gino Ruggeri con un pubblico comunicato, e facendo altre precisazioni.

Ma c'è strumentalizzazione? No, per Gino Ruggeri: "Il M5S ci ha affiancato e sostenuto con diverse dichiarazioni e con vari interventi. Il sindaco ha ringraziato sì, la sera della sentenza: se l'avesse fatto prima sarebbe stato meglio". Infatti si parla dell'azione civica di costituirsi parte civile, indipendentemente dalla sentenza favorevole o no, definitiva o no. La medaglia d'oro sarebbe stata conferita per questo, per l'atto del costituirsi non per il successo giudiziario, ancora parziale, e neanche per il milione di euro incassato ieri dal Comune a titolo di provvisionale. Gino Ruggeri, segretario dei Radicali di Cremona, ha seguito un'opportunità data dalle leggi: un cittadino, come già fatto in altre occasioni in altri Comuni italiani dai Radicali, può costituirsi parte civile a proprie spese per difendere il patrimonio pubblico in quanto contribuente oltre che cittadino. Il Comune così incassa eventuali risarcimenti danni, mentre gli avvocati sono a carico del cittadino. Ruggeri ha rischiato di pagare di tasca propria molto di più, in caso di sentenza sfavorevole.

L'idea di valutare l'operato del Comune in commissione non esalta i Radicali, visto l'esito della commissione sul rapimento Moro. Inoltre Tamoil "ha investito male". Più che fare rivendicazioni, importa ai Radicali una cosa: che il Comune decida presto di costituirsi parte civile "perché il processo è molto complicato", spiega sempre Gino Ruggeri. La sentenza di primo grado è di 400 pagine "e sarebbe meglio che il Comune entrasse nel processo dando incarico ai nostri legali, che già conoscono la materia". Rossodivita e Romanelli sono stati ringraziati pubblicamente da Ruggeri. I tempi stringono e in appello l'accusa del pm Fasolato, a Brescia, è diventata più aspra: avvelenamento delle acque pubbliche. Ci sono però per Ruggeri vari segnali positivi: Alessia Manfredini (Pd) infatti ha sempre sostenuto l'azione di Gino Ruggeri, ha reso noto che il Comune ricorrerà al Tar del Lazio assieme alla Regione non appena riceverà la notifica della Regione contro il decreto ministeriale del 30 dicembre 2014 che toglie alla Tamoil gli obblighi della prescrizione.

Oggi il Pd insiste perché il Comune si costituisca parte civile in appello. L'attenzione su Cremona in Regione è alta, nel caso Tamoil: i consiglieri regionali Agostino Alloni e Marco Carra (Pd) e Iolanda Nanni (M5S) seguono gli sviluppi, già Fiasconaro (M5S) ha presentato un'interrogazione in consiglio regionale l'anno scorso.

Il Pd da parte sua ha rotto gli indugi anche perché la questione occupazionale è già stata affrontata. Dare discontinuità alla linea sinora tenuta dal Comune non è semplice: nella riunione del Consiglio di ieri è stata affermata la necessità di non essere "contro" ma a tutela del patrimonio pubblico comunale. In che modo allora entrare nel processo? "Presto - per Gino Ruggeri occorre un rapido impegno - il processo è difficile e bisogna studiare una documentazione molto impegnativa".

C'è una morale in tutto questo ed è che il Comune faccia da sè, si renda autonomo e che svolga un ruolo indipendente e responsabile ma anche riconosciuto dal ministero, senza interventi che dall'alto dei poteri dello Stato assolvano o aiutino la Tamoil a prescindere dall'esito delle verifiche, tanto più con una sentenza di primo grado già emessa. La tutela della salute poi è compito della pubblica amministrazione, non della Procura: è stato detto dal Procuratore generale durante il processo Tamoil. Non si dovrebbe attendere una sentenza definitiva se c'è in gioco la salute. Per questo Alessia Manfredini, che si deve muovere nei labirinti della diplomazia ma deve anche raggiungere l'obiettivo, è assessore alla salute.

Ne va dunque della ragion d'essere dell'autonomia locale, del rispetto della legalità e dell'ambiente, come dicono i Radicali da tempo, e del modo con cui il Comune vuole che si utilizzi il territorio.


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