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Tamoil, la Caritas del petrolio. Emergono incertezze e lacune, ed è tutto volontariato libico. Di bonifica non si può parlare

Creato il 15 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Ecco l’attesa risposta scritta dell’assessore comunale Francesco Bordi all’interrogazione della consigliera del Pd Alessia Manfredini, ingegnere ambientale. Bordi non tiene bordone ed è più esplicito che in altre occasioni. Non è una bonifica, non si conoscono i costi, mancano alcuni verbali, di reindustrializzazione non si sa nulla… Il testo parla da sé. Tamoil lavora su base volontaria, va ricordato, nerettizzato, Tamoil a Cremona è diventata un’associazione di volontariato, una Caritas del petrolio, l’esercito della salvezza dagli idrocarburi, almeno finché vuole. E fino a quando Babbo Natale assisterà Cremona? Che ne sappiamo? Niente. Neanche Bordi, carta canta a cappella, può evitare ‘sto concerto di voci scoperte, appunto a cappella, senza rete, come un salto nel buio. Bisogna pregare l’ambientalista San Francesco? Convertirsi all’Islam? L’essenziale secondo il celebre accordo romano è che il Comune non si costituisca parte civile, rinunciando a un diritto dei più ovvi. Ma siamo a Cremona.
Seguono la lettera oggi inviata a questo fremebondo ipertesto elettronico dalla furia bionda del Pd, Alessia Manfredini, poi la risposta del pacato assessore Bordi e infine la già nota interrogazione scritta della consigliera.

Dalla risposta dell’Assessore Bordi si capisce che l’accordo sottoscritto a Roma, a distanza di due anni, presenta, per usare un eufemismo, ancora molto incertezze. Di certo sul fronte ambientale sono ancora troppi gli aspetti da chiarire.

Avevamo già chiesto di fare il punto sugli impegni sottoscritti in diverse occasioni, una, in particolare, nella famosa vicenda in cui il Comune di Cremona decise inspiegabilemente di non costituirsi come parte civile nel processo nei confronti di Tamoil.
Ad oggi sappiamo che:
-l’accordo prevedeva negli impegni di ordine istituzionale, la costituzione di un tavolo regionale che aveva il compito di verificare almeno 4 volte l’anno l’andamento di tutti gli impegni sottoscritti, e ad oggi sono stati invece quattro gli incontri in totale, e i verbali ad oggi non sono pubblici
-sulla stima dei costi relativi al ripristino ambientale delle aree esterne, non si è a conoscenza dell’importo complessivo dei lavori fin qui eseguiti da Tamoil che la esegue su base volontaria
-nelle aree interne alla Raffineria ad oggi non si può parlare di bonifica ma di messa in sicurezza, i costi non sono noti e l’attività di smantellamento è ferma.
-il progetto di reindustrializzazione nelle aree interne è bloccato.

Mi auguro che il Comune, che continua a valorizzare in ogni occasione questo accordo, s’impegni
nella ricerca delle tante risposte che ormai mancano.

Alessia Manfredini, consigliere comunale Pd

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