Con la decisione della società Tamoil di dismettere la raffinazione a Cremona, si è chiuso un pezzo di storia di questa città, si è chiuso nella consapevolezza diffusa che un certo tipo di sviluppo industriale ha definitivamente esaurito il proprio ciclo, ma che tuttavia diventa sempre più urgente dare risposte in termini di occupazione e di sviluppo sostenibile ad un territorio che si sta impoverendo e subisce i colpi della crisi

La capogruppo in rosa Maura Ruggeri
Tuttavia la nuova pagina che tutti ci auguriamo si possa scrivere, a partire dalla gestione dell’accordo Tamoil , non si può basare sulla rimozione; a coloro che hanno sottoscritto l’accordo, ormai un anno fa, presso il Ministero dello sviluppo economico, è ancora richiesta un’assunzione di responsabilità , che deve essere agita ascoltando le ragioni di tutti , partendo dalla consapevolezza che l’accordo , pur costituendo un traguardo importante, è tutt’altro che una partita chiusa.
A ben guardare tutte le questioni sono ancora aperte; sul lavoro: c’è allarme sulla questione esodati ed e ‘ aperto il tema della riallocazione lavorativa, operazione quantomai difficile in tempo di crisi .
Totalmente aperto è il tema del risanamento ambientale e, a questo proposito, dobbiamo dire con chiarezza che , in futuro, non potranno più essere ipotizzabili, per il nostro territorio, produzioni che lascino, dal punto di vista ambientale, ferite così profonde da essere considerate inguaribili.
E questo è un punto fondamentale da chiarire: i sottoscrittori dell’accordo ritengono dunque realistico che Tamoil si faccia carico non di un risanamento completo, ma solo di una riduzione del danno?
Quante risorse sono in campo per il ripristino ambientale ? quali tempi si ipotizzano? quali garanzie si hanno da Tamoil sul rispetto degli impegni presi? Quale si ipotizza possa essere il futuro dell’area non più occupata dalla raffinazione e non bonificata ? Sono già allo studio delle ipotesi?
Sono domande che come gruppo PD abbiamo posto più volte ed in più occasioni, ma non abbiamo avuto risposte e le risposte che abbiamo avuto non hanno certo fugato i dubbi e le preoccupazioni
Dunque si devono riaprire i tavoli anche quelli ministeriali e questo richiede ancora la presenza e l’iniziativa , accanto alle forze sociali, delle istituzioni locali
Alcuni rimproverano alle passate amministrazioni ed alle classi dirigenti che si sono susseguite di non aver posto con la dovuta determinazione la questione dei danni ambientali per la preoccupazione di mantenere una importante fonte di occupazione.
Se effettivamente ci fu preoccupazione per i posti di lavoro, questo non significò certamente inerzia od omissione,rispetto alle procedure necessarie per la rilevazione dell’effettivo danno ambientale, a meno che si vogliano accusare di inerzia gli organismi tecnici come ARPA che avviarono in contraddittorio con Tamoil, tutte le necessarie campagne di indagine ambientale i cui esiti vennero resi formalmente resi noti nel 2007 .
Tuttavia, se anche il timore occupazionale avesse fatto velo nel passato circa la piena consapevolezza del danno ambientale, ora questo velo è caduto, ora le decisioni che le classi dirigenti sono chiamate ad assumere sul futuro dell’area partono da una nuova consapevolezza
Oggi, ogni ipotesi di reindustrializzazione, a partire dalle aree dismesse da Tamoil, non può che porre al primo posto la sostenibilità ambientale e questo vale anche per Tencara, ( da cui peraltro si è sfilata Tamoil nonostante l’accordo) se vi sarà la capacità di aprire una nuova e quantomai necessaria pagina per lo sviluppo del territorio e se non resterà l’ennesima promessa mancata.
Dall’opposizione e con spirito costruttivo chiediamo a chi governa e porta oggi la responsabilità delle scelte che segneranno il futuro della città, informazione, trasparenza, chiarezza e chiediamo di dar sempre conto delle ragioni delle scelte intraprese.
Di fronte alla richiesta della magistratura affinchè il Comune si costituisse parte civile nel processo penale contro i vertici Tamoil, abbiamo chiesto al Sindaco di dar conto delle ragioni del rifiuto di quella , che poteva essere considerata , un’ulteriore opportunità risarcitoria, non confliggente con l’accordo stipulato, per le stesse ragioni esplicitate dal giudice Salvini nel provvedimento con cui decide di accettare la costituzione, come parte civile , di un cittadino, in sostituzione dell’Amministrazione comunale.
Decisione che rappresenta una grande novità e che muta il quadro, comunque la si pensi , poichè se è noto che ci sono posizioni diverse al riguardo, è altrettanto vero che ora la querelle è stata superata nei fatti dalla decisione del Giudice e l’istituzione Comune deve fare i conti con questa novità
La sensibilità ed il nuovo protagonismo che si stanno manifestando sui temi che riguardano l’ambiente e la salute , richiedono oggi alla politica tutta, maggiore disponibilità e capacità di ascolto , insomma un esercizio di partecipazione e buona politica , al tempo dell’antipolitica imperante.
L’orizzonte dunque è quantomai aperto , ci sono novità rilevanti che allargano i confini tratteggiati dall’accordo del 2011 ,pertanto chiediamo Sindaco ed alla Giunta un percorso diverso e poniamo richieste precise.
Si riapra il confronto con tutte le parti interessate sugli aspetti che riguardano l’attuazione degli accordi intercorsi , sia sul fronte ambientale che su quello occupazionale e sulle prospettive di riconversione industriale dell’area.
Si dia all’osservatorio Tamoil, allargato a tutti i soggetti che si sono fatti parte attiva, convocato a cadenza regolare e dotato del necessario supporto tecnico, la funzione di interlocuzione puntuale e di raccordo sulle scelte e sui percorsi da intraprendere
Tutti gli atti e le documentazioni relative alle riunioni dell’osservatorio ed i verbali dei vari tavoli aperti, come quello regionale, o che si ritengono ancora di aprire , siano resi pubblici attraverso il sito del Comune
Non si consideri il Consiglio comunale aperto un episodio isolato, ma si dia un segnale chiaro che tale apertura si traduce in un nuovo metodo di dialogo con la città su un tema così rilevante per il suo futuro
Maura Ruggeri
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