Loris Cereda
Condanna ridotta in appello, da 4 anni e 3 mesi a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per l’ex sindaco di Buccinasco (Milano), Loris Cereda, arrestato nel marzo del 2011 nell’ambito di un’inchiesta su un giro di tangenti legate ad appalti per la nettezza urbana e per il cambio di destinazione d’uso di alcune aree della cittadina.
I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna per corruzione, assolvendolo però dalle accuse di turbativa d’asta e falso in atto pubblico perché «il fatto non sussiste». Sono stati assolti con la stessa formula altri quattro imputati – l’ex consigliere comunale della cittadina Antonio Trimboli, l’ex segretario comunale Giovanni Sagaria e l’ex tecnico comunale Giovanni Carminati – che in primo grado erano stati condannati a pene da 4 mesi fino a un anno e 3 mesi di reclusione per turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Nel loro caso non era stata contestata l’accusa di corruzione.
Il sostituto pg di Milano Tiziano Masini aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado, mentre le difese avevano proposto l’assoluzione. Nei confronti di Cereda, all’epoca esponente del Pdl, oggi i giudici hanno anche ridotto, da 45mila euro a 20mila euro, la provvisionale di risarcimento da versare al Comune di Buccinasco, parte civile.
L’ex sindaco, finito in carcere nel marzo 2011 e scarcerato a giugno dello stesso anno, secondo le accuse nel maggio 2010 avrebbe intascato una mazzetta di 7mila euro per garantire l’approvazione di una convenzione tra il Comune e la società Sodibelco per la concessione d’uso di un’area verde «da destinare a parcheggio». Inoltre l’allora sindaco avrebbe accettato 25mila euro e la messa a disposizione di due Ferrari e una Bentley per garantire l’approvazione di una delibera con cui «è stato rinnovato il contratto alla Aimeri Ambiente srl per i servizi di igiene urbana» con «contestuale subappalto».
Corriere della Sera
9 febbraio 2015 | 14:12
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