Ma osserviamoli da vicino questi insigni uomini del pool di Milano, dal principale simbolo Antonio Di Pietro ai vari Davigo, D’Ambrosio, Colombo, Borrelli ecc. ecc.
Di Pietro ebbe una carriera in magistratura davvero folgorante, da ex poliziotto un po’ 007 (si cerca ancora di capire la natura dei suoi viaggi non autorizzati alle Seychelles alle calcagna del faccendiere Francesco Pazienza ricercato dall’intelligence di mezzo mondo http://www.ilgiornale.it/interni/di_pietro-pazienza_ecco_dossier/27-03-2010/articolo-id=432801-page=0-comments=1) alle frequentazioni, anche da Pm, delle barbe finte come attesta la famosa foto che lo ritrae insieme a Bruno Contrada (il quale sarà arrestato qualche giorno dopo il banchetto di cui si parla) ed altri soggetti della Cia (http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_02/di-pietro-contrada-cavallaro_e059bc54-0fc4-11df-9603-00144f02aabe.shtml). Tonino da Montenero di Bisaccia prende la laurea “breve” in giurisprudenza in meno di tre anni (http://www.ilgiornale.it/interni/usa_007_e_seychelles_lato_oscuro_di_pietro/politica-pietro-idv-spia/16-01-2010/articolo-id=414102-page=0-comments=1), un fulmine del diritto che dà esami difficili a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro (1). Non ci sarebbe nulla di sospetto se non fosse che Tonino litiga con l’italiano come un ragazzo delle elementari. Poi riesce ad entrare in magistratura nonostante la Commissione esaminatrice inizialmente lo escluda. Come racconta il Presidente della stessa, il giudice Carnevale, Di Pietro fu fatto passare per motivi diversi dalla preparazione richiesta ad un futuro magistrato: «Avevo letto il curriculum di Antonio Di Pietro: era stato emigrante, si era arrabattato molto, questo mi indusse a essere clemente. Se devo pentirmi di tutto, come pretendono molti, mi pento anche di aver fatto promuovere Di Pietro. Nei concorsi per magistrati non bisognerebbe tenere conto di considerazioni pietistiche. In base all’esame però non avrebbe meritato il voto minimo che gli abbiamo attribuito…». La verità è però un’altra, qualcuno di piuttosto influente suggerì a Carnevale e agli altri componenti della Commissione di essere buoni col contadino in cerca di fortuna e di farlo “come un favore che non si può rifiutare”. I verbali della pessima prova di Tonino furono pertanto stracciati e sostituiti con altri favorevoli al candidato (leggete qui le dichiarazioni dei chiamati in causa: http://www.ilgiornale.it/interni/una_manina_salvo_lex_pm_esami_di_pietro_ripescato_grazie_pressioni_esterne/23-01-2010/articolo-id=416149-page=0-comments=1). Dunque, Il Pubblico Ministero più giusto e irreprensibile d’Italia inizia la professione con una bella spintarella.
Quanto a Gherardo Colombo forse è l’uomo che sapeva meglio degli altri le finalità di tangentopoli. Quest’ultimo dirà al suo omologo Misiani che la competenza di Milano sulle inchieste non era una questione giuridica. E se non era una questione giuridica di che natura era allora questa competenza? Forse politica?
Infine, Camillo Davigo che ora piange per una corruzione anche più vasta di prima e che sente sprecato il suo lavoro di ripulitura della società italiana dal ladrocinio pubblico e privato. E’ così risentito Davigo che ironizza su coloro i quali hanno in mano molti elementi per adombrare l’ipotesi del complotto internazionale che lui definisce pura stravaganza. Sarà, ma se un magistrato come lui sostiene che tali episodi di corruzione non erano risaputi dimostra esclusivamente due cose incontrovertibili: o che i giudici non sapevano fare il loro lavoro oppure, molto più semplicemente, che fingessero di non vedere così tanti reati per non inimicarsi una classe dirigente non ancora indebolita dagli avvenimenti mondiali. Ma non appena quest’ultima si è ritrovata nel vortice di una evenemenzialità geopolitica che le voltava le spalle, costoro, irreprensibili tutori della legge quando conviene, le hanno dato il colpo di grazia. Non vorrà mica Davigo darci a bere la favoletta secondo cui “Né i miei colleghi né io, pur avendo la percezione che i reati di concussione, corruzione, finanziamento illecito dei partiti politici e false comunicazioni sociali fossero ben più numerosi di quanto risultava dalle statistiche giudiziarie, immaginavamo le dimensioni dell’illegalità, quali emersero dalle indagini” (http://www.ilquotidianoweb.it/it/basilicata/potenza_tangentopoli_20_anni_dopo_2012.html).
E come mai Mani Pulite improvvisamente si arrestò sul più bello, proprio mentre era giunto il momento di fare chiarezza sulle compartecipazioni oscure del PCI al potere consociativo, cosa che gli permetteva di entrare a piene mani nelle logiche spartitorie di quei tempi. Noi invece pensiamo che non si era voluto coinvolgere il Partito Comunista, ormai non più tale dopo la svolta della Bolognina, per non far saltare l’intero sistema e questo, probabilmente, su consiglio degli stessi soggetti o gruppi che avevano dato il via libera ai magistrati per sferrare l’attacco alle basi dello Stato italiano. Tutti gli elementi qui elencati rafforzano la nostra convinzione circa l’esistenza di un’altra versione dei fatti che condussero a Mani Pulite. La chiameremo la versione Formica, sia perché questa sta emergendo lentamente da dietro la cortina fumogena delle versione ufficiale, sia in quanto la esplicita senza tentennamenti uno degli attori principali di quella stagione, l’ex ministro socialista Rino Formica (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1AVPZR ). Costui parla di un vero colpo di Stato organizzato dalla Cia e dall’FBI in Italia subito dopo “Berlino ’89″. Dice Formica: “L’intreccio tra politica, affari e partiti durava da cinquant’anni ma la questione morale diventa questione politica quando cambia la storia: fino al 1989 Italia e Germania avevano presidiato la frontiera ma con la caduta del Muro si comincia a temere per la stabilità dell’Italia”. In questa situazione i servizi segreti americani decidono che è il momento di liberarsi di gente troppo compromessa con assetti di potere ormai superati dagli eventi. Dopo mezzo secolo di cecità assoluta la magistratura riacquista improvvisamente la vista, ma Davigo ed i suoi colleghi non erano a conoscenza di tutto ciò perché probabilmente lui e gli altri vivevano su un pianeta dorato dove regnavano da sempre ordine, disciplina e bendaggi gratis per tutti i togati. La smetta dunque di prenderci in giro e di lamentarsi dell’attuale putrefazione nazionale, perché questo è il premio ricevuto dagli italiani per aver creduto alle frottole giudiziarie di chi, volendo mondare i peccati della politica, si è liberto della seconda lasciandoci in eredità i primi quadruplicati.
Ora siamo messi molto peggio di allora. Ai tempi della DC e del PSI, seppur sporche, avevamo ancora le mani per maneggiare il nostro destino. Mani pulite ci ha segato le braccia e le gambe riducendoci ad una provincia oscura dell’impero senza più speranze. E’ dagli anni novanta che privati degli organi prensili offriamo il sedere al mondo affinché tutti, ma proprio tutti, possano prenderci a pedate sul di dietro. Bella rivoluzione del piffero!
(1) LIBRETTO UNIVERSITARIO DI DI PIETRO
1975
28 maggio – Storia del diritto romano (400 pagine): 28/30
4 giugno – Istituzioni di diritto romano (700 pagine): 25/30
4 luglio – Istituzioni di diritto privato (1100 pagine e 2969 articoli del codice civile): 24/30.
10 novembre – Diritto costituzionale (700 pagine e 139 articoli): 30/30.
(data illeggibile) Diritto costituzionale comparato: 26/30.
1976
20 febbraio – Esegesi delle fonti del diritto italiano: 26/30
28 aprile – Contabilità dello Stato: 26/30
3 maggio – Diritto regionale e degli enti locali: 29/30
15 giugno – Diritto ecclesiastico: 26/30
1° ottobre – Diritto canonico (300 pagine): 28/30
25 ottobre – Diritto commerciale (1400 pagine): 27/30
30 novembre – Economia politica (700 pagine): 26/30
20 dicembre – Organizzazione internazionale: 27/30
1977
24 gennaio – Scienze delle finanze e diritto finanziario (800 pagine): 26/30
7 febbraio – Storia del diritto italiano (650 pagine): 28/30
31 marzo – Diritto processuale civile (1000 pagine e 831 articoli): 28/30
18 aprile – Diritto tributario (450 pagine): 27/30.
24 maggio – Diritto penale (1200 pagine, 734 articoli): 27/30
7 luglio – Procedura penale (1100 pagine, 675 articoli): 28/30
29 ottobre – Diritto civile (800 pagine): 25/30
1978
26 gennaio – Diritto amministrativo (1400 pagine): 28/30
19 luglio – Tesi in diritto costituzionale di 320 pagine e laurea. Voto finale 108/110.