Sarà perché è donna, sarà perché è bolzanina, ma la medaglia vinta da Tania Cagnotto mi ha commosso in modo particolare.
Ero bambina quando i miei genitori mi iscrissero alla Bolzano Nuoto, non sapevo nemmeno restare a galla, ma piano piano, con l’aiuto degli istruttori, ho imparato abbastanza bene ed il nuoto è, assieme al pattinaggio su ghiaccio, uno dei miei sport preferiti che pratico ancora adesso.
Ricordo ancora quando noi del corso dei più piccoli restavamo seduti sul bordo della piscina “grande” (quella, per intenderci, di misura olimpionica e dotata di trampolini) del Lido di Bolzano per assistere agli allenamenti del mitico Klaus Dibiasi, del suo amico-avversario Giorgio Cagnotto (torinese) e di Carmen Casteiner, questi ultimi due genitori di Tania. Era uno spettacolo vedere le loro figure librarsi per aria lanciandosi dalla piattaforma dei 10 metri ed immergendosi nell’acqua quasi senza lasciare spruzzi, ma solo un piccolo gorgo, così leggeri ed eterei, tanto che il mitico Klaus, anche per via dei suoi riccioli biondi, era soprannominato “l’Angelo”.
Sembra strano che una piccola città montana come Bolzano abbia sfornato tre grandi talenti dei tuffi, Klaus, Carmen ed ora Tania, ma tutto è merito dell’ottima scuola tuffi voluta e creata dal padre di Klaus, Carlo Dibiasi.
Giorgio Cagnotto si è poi sposato con Carmen Casteiner e quindi ha preso la residenza a Bolzano. Con due genitori così, Tania non poteva che dedicarsi ai tuffi,anche se alla piattaforma ha sempre preferito il trampolino. Dal sincro dell’altro giorno mi aspettavo di più…pazienza, andrà meglio la prossima volta. Per adesso mi godo la “bionda tutta d’oro” che ha conquistato una medaglia dopo ben 40 anni dopo il leggendario Klaus.
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