Tanta melma da spalare

Creato il 19 giugno 2014 da Ritacoltellese
Sono felice che Beppe Grillo abbia deciso di collaborare al FARE di Matteo Renzi.Sono felice perché i ragazzi puliti e motivati del M5S, che ho collaborato anch'io con il mio voto a far entrare in Parlamento, possono essere di valido aiuto al cambiamento.Non dimentichi Beppe che sono stati i circa 8.600.000 voti dati al suo Movimento che hanno permesso di smuovere le acque melmose della politica italiana che, come  Renzi aveva detto, : «È stato superato il senso del pudore»
Ebbene di melma ce n'è ancora tanta e dovete aiutare Renzi a spalarla perché, l'ho testato personalmente, nel PD c'è una strisciante resistenza al suo Governo.Mentre per la strada, ovunque, la gente più disparata spera in Renzi, forse per disperazione e alcuni con scetticismo nei riguardi dell'establishment che possa non lasciarglielo fare,  dentro gli apparati del PD e le sue filiazioni si respira un'aria di sfiducia nei suoi riguardi e in quelli delle persone da lui scelte per il suo Governo, non si sa motivata da cosa... se non che il cambiamento in realtà costoro non lo vogliono. Si piegano solo per i voti che Renzi attira mentre loro erano in discesa libera.La melma è capillarizzata e l'impresa è difficilissima. Stamane ho visto fugacemente "Agorà" nel momento in cui intervistavano uno studente brillante di un liceo statale italiano prestigioso e in contemporanea ascoltavano i pareri della renziana Bonafé in collegamento da Bruxelles. Il giovane con contenuta timidezza rispondeva alle domande precise di Gerardo Greco anche su cosa dovrebbe cambiare e ha detto parole come "semplificazione dei Servizi", mentre la Bonafé, convintamente, ribadiva che bisognava procedere per quel verso e che tanto c'era ancora da fare.
Personalmente penso che lo sfascio nei Servizi è ora arrivato a livelli insopportabili e difficilmente riformabili.
Un poco lo è sempre stato e lo ricordava una gentile signora in metropolitana il giorno dopo l'alluvione a la chiusura di parte di essa a Roma.
Tutti commentavano lo sfascio di una Capitale, emblema del Paese che rappresenta, e i mali che ormai ci segnaliamo l'un l'altro, ma la compita signora, classe 1943, con voce pacata ha ricordato che quando aveva iniziato ad insegnare aveva avuto bisogno del Diploma di Laurea ed aveva fatto domanda per averlo agli Uffici preposti dell'Università, allora "La Sapienza", oggi e da diversi anni semplicemente "Sapienza": dopo 7 mesi ancora non riusciva ad ottenerlo, dunque si rivolse ad un suo ex compagno di liceo che lavorava lì per poterlo avere e scoprì così che la domanda giaceva buttata in mezzo ad altre senza che gli impiegati si preoccupassero di evaderla. 
Per lungo tempo si sono confuse le mafie e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale. Giovanni Falcone  1991“Cose di Cosa Nostra”

Ecco, quello che accade nel settore dei Servizi è come se il rispetto delle leggi e dei regolamenti fosse un optional, come se il rispetto dei cittadini e dei loro diritti fosse non dovuto... e questo non necessariamente è attribuibile soltanto ai boiardi di stato  messi lì, con i metodi fin qui usati, dai partiti, ma giù giù scendendo fino ai funzionari, agli impiegati, ai tecnici, agli operai c'è questa mentalità mafiosa che schiaccia il diritto del cittadino, lo calpesta, concependo al suo posto "il favore", perché l'altro, il cittadino che ha bisogno di un Servizio, è nelle sue mani...
Su questo blog ho documentato spesso quello che accade a me quale utente che si trova ad affrontare un sistema kafkiano dove la logica non esiste più e al suo posto c'è una follia burocratica vessatoria quanto insensata, e anche dispendiosa per la struttura che eroga "quel" servizio.
La mia pignoleria nel leggere leggi e regolamenti e il mio senso del diritto mi portano a combattere questo andazzo e ogni semplice pratica, legata ad una richiesta di un servizio, anche il più elementare, diventa un volume di carta.
La maggior parte della gente o non sa gestire il sopruso e chiede "un favore" al posto del diritto negato, oppure, come dice spesso: "ti prendono per stanchezza", che vuol dire RINUNCIARE e SUBIRE. 
L'andazzo è antico e, come ricordava l'insegnante in metropolitana, accadeva anche prima.
Basta ricordare il mio post sul Bollo Auto 2009 che richiama un caso anche peggiore che mi capitò più di trenta anni fa (per chi volesse rileggere è sotto l'etichetta "Servizi e Cittadino"), oppure un semplice telegramma con medesimo testo spedito nel 1971 dall'Olanda in Italia a due indirizzi diversi, di cui uno arrivò e l'altro non è arrivato mai. Non ho dubbi che l'errore non fu nell'ufficio postale di Amsterdam, bensì in Italia. Allora i telegrammi venivano spediti per telescrivente: una strisciolina con il testo e l'indirizzo usciva e veniva tagliata ed incollata sul modulo giallo del telegramma. Pagammo 9 fiorini, ricordo, per due telegrammi, dunque l'ufficio olandese ne ha spediti 2. Posso immaginare cosa può essere accaduto nell'ufficio italiano quando la telescrivente ha iniziato a "sputare" il messaggio, anche grazie al fatto che, avendo un padre che lavorava al telegrafo, ho visto con i miei occhi come funzionavano allora le trasmissioni dei telegrammi. L'impiegato italiano ha attaccato il primo testo uscito sul modulo, poi l'indirizzo e, quando ha visto ripetersi il testo identico ha pensato ad un doppione e ha staccato la striscia cestinandola... solo che dopo c'era un secondo indirizzo a cui spedire l'identico testo.
In Italia non paga nessuno per errori marchiani che creano danno all'utente cittadino. Questa omertà sull'agire del pubblico dipendente è un cancro difficilmente asportabile.
Oggi che hanno "privatizzato" creando Società S.p.A. tipo ENEL, TELECOM, ACEA, ecc. ecc. il discorso non cambia: perché sempre Servizi che lo Stato dovrebbe controllare sono. A capo di questi carrozzoni mettono figure non sempre adamantine: pensate alle recenti "scoperte" su Mastropasqua a cui avevano affidato l'INPS!
Dunque ci vorrebbe una vera "chemioterapia" d'urto rafforzando la responsabilità del singolo e facendogli pagare le conseguenze di questa responsabilità mal usata.
E' l'unica via. 

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