Oggi vado controcorrente. Mi piace fare questo, è molto più divertente che fare le solite cose che fanno tutti. In questo periodo quasi tutti i blog e siti personali sono pieni di auguri ai lettori e di previsioni piene di numeri di pagine visitate, il che, è chiaro, è una cosa giusta da fare e denota buona educazione e gentilezza. Ma come ho detto a me piace fare le cose diverse dal solito, perché mi annoio facilmente.
Se proprio volessimo fare delle previsioni, posso dire che il 2010 fu l’anno di ambientazione (anche se ancora adesso molte cose di questo Paese non le digerisco). Il 2011 fu l’anno di stasi, di adattamento. È stato un anno un po’ monotono, senza grandi avvenimenti positivi o negativi. Il 2012 penso (e spero) che sia l’anno di svolta. Ho molte cose da fare nell’anno nuovo, e questo è sempre qualcosa di positivo, qualcosa che rende la vita meno grigia e monotona (perché può essere grigia e monotona anche qui in Brasile, cosa pensate?) e che dà una marcia in più alla noiosa quotidianità e che alla fine può portare solo cose buone.
Ecco allora che questa volta gli auguri, invece di farli ai [pochi] lettori di questo misero blog personale (non mi scorderò mai il fatto che qualcuno, molto intelligentemente, ha voluto sottolineare questa caratteristica come se fosse qualcosa di negativo), li faccio a me.
Si, proprio a me.
Auguri a me che, alla venerabile età di 48 anni, decise di mollare tutto quello che aveva (poco) e lasciare famiglia e Paese per vivere in Brasile solo per stare vicino alla persona che ama.
Auguri a me che, pur soffrendo, pur criticando, pur con un monte di problemi, non si è mai pentito e non ha mai demorso, continuando ad andare avanti sempre con una punta di ottimismo.
Auguri a me, che pur avendo avuto la fortuna di aver trovato una seconda famiglia qui in Brasile, non ha mai smesso di fare il proprio dovere e di lavorare sodo, sapendo che è l’unico modo [onesto] di guadagnare qualcosa.
Auguri a me che, pur essendo circondato da bellezze giunoniche, è sempre riuscito a rimanere fedele alla donna amata (credetemi, non è facile).
Auguri a me che è riuscito a farsi una nuova vita in un nuovo Paese, con una nuova famiglia, con nuove idee e nuove abitudini.
Auguri a me che, grazie a questo blog (ma anche agli altri due) ha imparato molte cose. Questo grazie anche a tutti quei [sempre pochi] lettori che, con i loro commenti, ma anche con le critiche e gli insulti, sono riusciti a darmi una visione diversa su questi due mondi che, in qualche modo, sono più simili di quanto si immagini.
Auguri a me per tanti altri motivi che non sto ora a elencare.
Auguri, auguri e auguri!
[kkk]
Que Deus abençoe a todos vocês