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Tanti auguri Italia!!!

Creato il 17 marzo 2011 da Wordsinsound
Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Tanti auguri Italia!!!Oggi la nostra stupenda nazione compie 150 anni di unità... Auguri.
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ALL'ITALIA di Giacomo Leopardi...
O patria mia, vedo le mura e gli archiE le colonne e i simulacri e l'ermeTorri degli avi nostri,Ma la gloria non vedo,Non vedo il lauro e il ferro ond'eran carchiI nostri padri antichi. Or fatta inerme,Nuda la fronte e nudo il petto mostri.Oimè quante ferite,Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio,Formosissima donna! Io chiedo al cieloE al mondo: dite dite;Chi la ridusse a tale? E questo è peggio,Che di catene ha carche ambe le braccia;Sì che sparte le chiome e senza veloSiede in terra negletta e sconsolata,Nascondendo la facciaTra le ginocchia, e piange.Piangi, che ben hai donde, Italia mia,Le genti a vincer nataE nella fausta sorte e nella ria.Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,Mai non potrebbe il piantoAdeguarsi al tuo danno ed allo scorno;Che fosti donna, or sei povera ancella.Chi di te parla o scrive,Che, rimembrando il tuo passato vanto,Non dica: già fu grande, or non è quella?Perché, perché? dov'è la forza antica,Dove l'armi e il valore e la costanza?Chi ti discinse il brando?Chi ti tradì? qual arte o qual faticaO qual tanta possanzaValse a spogliarti il manto e l'auree bende?Come cadesti o quandoDa tanta altezza in così basso loco?Nessun pugna per te? non ti difendeNessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi: io soloCombatterò, procomberò sol io.Dammi, o ciel, che sia focoAgl'italici petti il sangue mio.Dove sono i tuoi figli? Odo suon d'armiE di carri e di voci e di timballi:In estranie contradePugnano i tuoi figliuoli.Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,Un fluttuar di fanti e di cavalli,E fumo e polve, e luccicar di spadeCome tra nebbia lampi.Né ti conforti? e i tremebondi lumiPiegar non soffri al dubitoso evento?A che pugna in quei campiL'itala gioventude? O numi, o numi:Pugnan per altra terra itali acciari.Oh misero colui che in guerra è spento,Non per li patrii lidi e per la piaConsorte e i figli cari,Ma da nemici altruiPer altra gente, e non può dir morendo:Alma terra natia,La vita che mi desti ecco ti rendo.Oh venturose e care e benedetteL'antiche età, che a mortePer la patria correan le genti a squadre;E voi sempre onorate e gloriose,O tessaliche strette,Dove la Persia e il fato assai men forteFu di poch'alme franche e generose!Io credo che le piante e i sassi e l'ondaE le montagne vostre al passeggereCon indistinta voceNarrin siccome tutta quella spondaCoprìr le invitte schiereDe' corpi ch'alla Grecia eran devoti.Allor, vile e feroce,Serse per l'Ellesponto si fuggia,Fatto ludibrio agli ultimi nepoti;E sul colle d'Antela, ove morendoSi sottrasse da morte il santo stuolo,Simonide salia,Guardando l'etra e la marina e il suolo.E di lacrime sparso ambe le guance,E il petto ansante, e vacillante il piede,Toglieasi in man la lira:Beatissimi voi,Ch'offriste il petto alle nemiche lancePer amor di costei ch'al Sol vi diede;Voi che la Grecia cole, e il mondo ammira.Nell'armi e ne' perigliQual tanto amor le giovanette menti,Qual nell'acerbo fato amor vi trasse?Come sì lieta, o figli,L'ora estrema vi parve, onde ridentiCorreste al passo lacrimoso e duro?Parea ch'a danza e non a morte andasseCiascun de' vostri, o a splendido convito:Ma v'attendea lo scuroTartaro, e l'onda morta;Né le spose vi foro o i figli accantoQuando su l'aspro litoSenza baci moriste e senza pianto.Ma non senza de' Persi orrida penaEd immortale angoscia.Come lion di tori entro una mandraOr salta a quello in tergo e sì gli scavaCon le zanne la schiena,Or questo fianco addenta or quella cosciaTal fra le Perse torme infuriavaL'ira de' greci petti e la virtute.Ve' cavalli supini e cavalieri;Vedi intralciare ai vintiLa fuga i carri e le tende caduteE correr fra' primieriPallido e scapigliato esso tiranno;Ve' come infusi e tintiDel barbarico sangue i greci eroi,Cagione ai Persi d'infinito affanno,A poco a poco vinti dalle piaghe,L'un sopra l'altro cade. Oh viva, oh viva:Beatissimi voiMentre nel mondo si favelli o scriva.Prima divelte, in mar precipitando,Spente nell'imo strideran le stelle,Che la memoria e il vostroAmor trascorra o scemi.La vostra tomba è un'ara; e qua mostrandoVerran le madri ai parvoli le belleOrme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,O benedetti, al suolo,E bacio questi sassi e queste zolle,Che fien lodate e chiare eternamenteDall'uno all'altro polo.Deh foss'io pur con voi qui sotto, e molleFosse del sangue mio quest'alma terra.Che se il fato è diverso, e non consenteCh'io per la Grecia i moribondi lumiChiuda prostrato in guerra,Così la verecondaFama del vostro vate appo i futuriPossa, volendo i numi,Tanto durar quanto la vostra duri.

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