“Tanto gentile e tanto onesta” di Gaia Servadio: le avventure dell’eroina dell’emancipazione postmoderna

Creato il 14 giugno 2015 da Alessiamocci

“Melinda non capiva dunque perché il padre avesse voluto interrompere bruscamente un rapporto tanto felice e affidarla alle cure di Hochtensteil. Le sedute con il professore erano fastidiose e mondane. Hochtensteil – scuola freudiana – non le faceva domande, la lasciava parlare. Melinda non sapeva proprio cosa raccontargli. Molti mesi noiosi passarono, prima che Melinda mettesse in applicazione le sopracciglia tristi e gli occhi spalancati.”

Dopo aver sedotto padre e fratello, Melinda Publishing, figlia di un editore, a soli tredici anni, viene mandata in cura dal professor Hochtensteil, in passato il miglior allievo di Freud. Una volta fattosi amico anche quest’ultimo ed essere stata analizzata prende la decisione di lasciare gli studi e di imparare ciò che le è necessario dalla vita stessa.

Rimane però ben presto incinta ed è così che comincia un lungo cammino fatto di matrimoni, gravidanze e di scoperte della società e dei suoi trabocchetti.

Ma Melinda è una donna decisa e consapevole delle sue azioni e quando decide di fare una cosa ci riesce sempre. Per questo motivo ogni matrimonio ed ogni azione sono sempre ben calibrate affinché possa ottenere ciò che desidera: eccola quindi duchessa, poi in Parlamento, poi nelle vesti di spia, successivamente organizzatrice di rapine e persino astronauta scelta come prima donna che verrà lanciata sulla luna.

Nonostante una certa pesantezza della scrittura, spesso infatti le descrizioni si dilungano troppo e talvolta ci si trova quasi davanti ad una serie di elenchi di vicende, è innegabile che “Tanto gentile e tanto onesta” (Sonzogno, 2015, collana Bittersweet) di Gaia Servadio, giornalista, scrittrice e poetessa classe 1938 residente dal 1956 a Londra, è il delineamento di una delle più divertenti eroine del ventesimo secolo.

Melinda è infatti una donna emancipata che mira solamente al raggiungimento dei suoi traguardi pur consapevole delle critiche che i suoi comportamenti possono portare. Ma lei non se ne fa un problema, anzi le opinioni degli altri la spingono ad andare sempre più avanti e l’aiutano a comprendere come sia meglio muoversi.

Lo spiccato spirito di osservazione e di conoscenza degli uomini la porta infatti in cima al mondo, addirittura nello spazio.

Da questo punto di vista è un esempio per le donne, per tutte coloro le quali nel corso dei secoli hanno combattuto per i loro diritti e che, finalmente, possono farne l’uso che meglio credono.

“Tanto gentile e tanto onesta”, ritratto della società e della vita mondana europee, venne rifiutato da ben dodici editori e solamente nel 1967 ottenne la pubblicazione da parte della Feltrinelli e venne successivamente tradotto in sedici lingue.

Negli anni il romanzo è stato pressoché dimenticato in Italia e trovarne delle copie risultava difficile se non impossibile ma il 4 giugno è tornato nelle librerie grazie alla casa editrice Sonzogno che ha deciso di collocarlo nella collana Bittersweet.

Written by Rebecca Mais


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