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Tanto per Zambiare

Creato il 13 febbraio 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

Chissà perché, ero convinto che lo Zambia manco esistesse più. Puff, sparito, inghiottito da quei cambiamenti/scissioni/cambi di nome che ogni tanto capitano in Africa. E invece ieri sera lo stato del Continente Nero ha vinto la Coppa d’Africa. Dimostrando non solo che esiste ancora in quanto Stato, ma che nel calcio non sempre è il più forte a vincere.

Tanto per Zambiare

I Chipolopolo, i ‘Proiettili di rame’ (minreale di cui il Paese è ricco), hanno vinto la massima competizione per nazioni africane per la prima volta. Ci erano andati vicini nel 1974, beffati in finale dallo Zaire. Una storia tipo ‘Davide contro Golia’, abbastanza frequente nel calcio. Già due volte è successo agli Europei. Nel 1992 vinse la Danimarca, che in finale sconfisse la Germania campione del Mondo in carica. E dire che i danesi non avrebbero nemmeno dovuto partecipare. Furono ripescati, primi tra gli esclusi, al posto della Jugoslavia che non partecipò per colpa della guerra civile. Nel 2004 fu il turno della Grecia, che a Lisbona beffò i padroni di casa del Portogallo.

La storia dello Zambia è una di queste. Non sapevo nemmeno che esistesse, forse perché la memoria collettiva di un Paese tende ad eliminare certe cose. E per cose si intende sconfitte. Ai Giochi olimpici di Seul, nel 1988, lo Zambia ci rifilò 4 gol, nonostante non avesse mai partecipato a un Mondiale. E pur continuando a mancare la qualificazione al torneo calcistico più importante, ieri sera è arrivata la vittoria contro la più quotata Costa d’Avorio di Didier Drogba. Un successo che, per chi ci crede, è un segno del destino. Il 28 aprile 1993 l’aereo che portava lo Zambia in Senegal per disputare un match di qualificazione ai Mondiali precipitò in Gabon. Ieri sera a Libreville, che del Gabon è la capitale, i Chipolopolo hanno abbattuto gli Elefanti, traditi dai rigori e dalla paura di sbagliarli. Ma un giocatore non si giudica da queste cose, diceva un cantante tempo fa. Drogba e Gervinho restano più forte, ma ogni tanto val la pena cambiare. Pardon, zambiare.


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