Tanto rumore per cosa?

Da Allthebeauty

Oggi voglio spezzare una lancia in favore di Silvio. Dopo due giorni in cui tutti, ma proprio tutti, gli hanno dato addosso per una battuta, sento quasi il dovere di riequilibrare le cose. Passi L'Unità, che subito lancia la campagna Meglio tutti che Berlusconi; passino tutti quei link su Facebook che, riprendendo la frase del Presidente, propongono Meglio le belle sgnacchere che essere arabi et similia; passino pure i rimproveri su El Paìs, The New York Time, o Le Parisien, le videolettere di Niki e il coro di richieste di dimissioni decorose. Ma stavolta anche molti dei suoi gli si sono rivoltati contro: dal giornalista di Rete4 che chiede le scuse per il suo cameraman gay, agli ex compagni di partito, ma ancora alleati, di Futuro e Libertà, con in testa persino quel fascista di Luca Barbareschi. Tutti a gridare vergogna. Ma che avrà detto mai? Di peggio del solito, si intende. Io ricordo quelle belle battute da bettola sul Marrazzo post transgate, le statistiche sull'assenza di gay nel centro-destra. Quelle si che erano venute bene. Ma stavolta tutto questo indignarsi a destra e a manca mi lascia perplessa. Che la questione omosessuale sia ancora una volta sfruttata per altre battaglie? La risposta non ce l'ho, fatto sta che stamattina tutto questo prodigarsi per noi mi ha fatto venire voglia di uscire dal coro, minimizzando quella che, a confronto con tutta la merda sparata in 16 anni di ribalta, alla fine è solo l'esternazione di una preferenza sessuale, una strizzata d'occhio al suo popolo che per queste esternazioni lo vota! Sicuramente un'esternazione rozza, incompatibile, sulla carta, col suo ruolo, ma trovatemene una appropriata pronunciata da questo premier, siamo realisti. Mi sembrava una buona difesa stamattina, finché non l'ho confrontata con questa. Come ho potuto pensare di competere con dei professionisti? La difesa di Melania Rizzoli dalle pagine de Il Giornale.it è ineccepibile, batte la mia 4 a 0, perché non ci ho pensato io? La battuta di Berlusconi non è soltanto meno grave di altre/condivisibile dalle lesbiche/un buon diversivo per manovre autoritarie in campo intercettazioni. No! Quella frase è, wait for it: un inno alla vita! Si! Una celebrazione della procreazione naturale, dei perfetti incastri eterosessuali che la natura ha pensato per i nostri genitali. E poi, ipocriti, ammettetelo: Tutti preferiamo figli etero. E' provato empiricamente: chi di voi ha mai sentito una donna in attesa dire "speriamo che sia gay"? Verrebbe da chiedersi chi abbia mai sentito una donna gravida proclamare a gran voce, assieme alla speranza di avere un figlio sano, magari femmina, magari anche che somigli alla nonna così bella da giovane, anche quella che il figlio venga fuori etero. Ma forse sono io che conosco poche donne incinte. Peraltro mia cara signora medico e deputata del PDL, qualcuno che un figlio gay se lo augura c'è. Pare che Robbie Williams abbia da poco dichiarato ad una radio australiana di essere pronto per un figlio e che gli piacerebbe averlo gay, maschio o femmina che fosse. Un desiderio un po' strano, in effetti... e io che mi limitavo a sperare in capelli lisci per le codette della bambina di Monsters & co. e al massimo in un odio per le Barbie scritto nel DNA.

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