Tanzania /Lo Spallanzani di Roma impegnato nella lotta e nella prevenzione delle malattie infettive ?

Creato il 26 aprile 2011 da Marianna06

Circola in rete ,da qualche ora a questa parte, una notizia dubbiosa che dice testualmente della presenza di alcuni tecnici  italiani dell'Istituto nazionale  per le malattie infettive, "Lazzaro Spallanzani" di Roma, impegnati in Tanzania(non è detto dove), per la costruzione di un laboratorio BSL-3.

Tali laboratori sono strutture ad alto contenimento con livello 3 di biosicurezza, i quali consentono di coltivare agenti patogeni, utilizzabili per fini offensivi.

In breve si tratterebbe della realizzazione di vere e proprie "bombe" chimiche.

Anche se poi  la coltivazione di agenti patogeni può essere utilizzata  ugualmente per la messa a punto di vaccini o farmaci.

Ciò che inquieta è che la Tanzania non ha mai ratificato la Convenzione per la non proliferazione delle armi biologiche.

E inoltre è notorio  che la Repubblica unita di Tanzania, ancora oggi, non è in grado di assicurare ai propri cittadini le cure sanitarie primarie essenziali.

Che significato avrebbe allora questo progetto in quel contesto?

Si vorrebbe sapere, se la notizia fosse vera, chi paga e a chi ?

Quali sono state le procedure di appalto?

Chi si occuperà  poi della supervisione dei lavori?

Quale è il costo della struttura a realizzazione avvenuta?

Gli interrogativi,per la verità, cominciano ad essere un po' troppi.

E le risposte, fino a questo momento, non ci sono.

Per di più sembrerebbe, nella migliore delle ipotesi( realizzazione di farmaci e vaccini) che lo Spallanzani non abbia attualmente ricercatori con un know how specifico per questo genere di missione.

I dubbi si accrescono e con essi le preoccupazioni, che riguardano certamente noi italiani ma anche i cittadini del Tanzania, molti dei quali sicuramente sono  completamente ignari di ciò che i loro governanti hanno progettato.

E in Africa non sarebbe la prima volta che una cosa del genere possa verificarsi.

Le multinazionali farmaceutiche, da sempre, hanno  fatto, e  lì dove possono, continuano a fare , il bello e il cattivo tempo. Indisturbate. E a spese sopratutto della povera gente.

Cioè di chi non ha "strumenti" per difendersi.

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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