Tappo a pressione

Da Flavialtomonte

Ok mi piacciono le imprese difficili, ma non così.
Non il tappo dell’olio per il corpo, non prima di entrare in doccia (o andare sotto la doccia), non quando ho una certa fretta.
Invece sì, perché le imprese impossibili consistono proprio in questo.
Io sostengo che siamo davvero capaci di tutto, e che basta volerlo. Eppure, proprio quei piccoli intoppi – intappi in questo caso! – quotidiani sembrano stravolgerti i piani, gli impegni, le capacità e soprattutto la pazienza!
Accade ad un filo che non entra nell’ago, ad una scatola che non chiude bene, a un capello che non molla la presa delle tue dita, e accade ai tappi di una confezione di olio per il corpo.
Credevo fossero superati i tappi con l’apertura a pressione, che ormai si usasse l’easy peel e il touch.
E invece il fastidioso tappo a pressione esiste ancora.
Sul tappo l’immagine di una mano che preme verso il basso (con tanto di freccette). Provi a imitare la mano disegnata, ma niente. Senti il crak-crak-crak e il giro nel vuoto. Un altro crak crak e una giravolta nel vuoto. Vorresti abbandonare il tentativo, ma per principio ti imponi: devi riuscirci.
Alla fine ci riuscirai, ma vivrai nella consapevolezza di aver aperto quel maledetto tappo a pressione senza saperne aprire altri. Quel tappo sarà stato l’unico, o forse il primo dopo innumerevoli tentativi.
Merita di essere trascritto nel tuo curriculum vitae!


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