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Tarallucci e vino: l’aperitivo pugliese per eccellenza

Creato il 16 marzo 2014 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Sono tornata in patria per qualche giorno e come sempre la mia permanenza è finita “a tarallucci e vino”!

Questa espressione tipicamente barese che sta a significare una chiacchierata amichevole e spensierata racchiude davvero una tradizione culinaria fortemente radicata nei pugliesi, ovvero quella legata ai taralli salati e al buon vino pugliese.

Cosa c’è di meglio del fare quattro chiacchiere con gli amici spizzicando dei tarallucci e assaporando del buon vino rosso? Per noi pugliesi (e invito anche i non pugliesi a farlo) è una sacrosanta ragione di vita: il tarallo. Sì perché “giù da noi” gli happy hour sono out – per dirla alla milanese. Le pizzette riscaldate, le noccioline riciclate, le patatine insapore, le crocchette unte di olio, la pasta insipida e salatissima le lasciamo a chi non sa gustare con il palato.

Taralli - Puglia

La buona e giusta tradizione pugliese esalta i sapori della terra: farina, acqua, sale, olio DOP e vino. Ingredienti semplici che amalgamati seguendo le precise indicazioni delle zie e delle nonne creano deliziosi tarallini da tenere sempre a portata di mano per un aperitivo improvvisato a casa, da servire sempre accompagnato ad un buon vino o una birra.

Inoltre i taralli, semplici e velocissimi da preparare, possono essere impreziositi da numerosi altri ingredienti con i quali sbizzarrire la fantasia: dai semi di finocchio alla cipolla, passando per peperoncino, olio extravergine d’oliva o pomodorini e tanti altri.

Ingredienti per taralli - Puglia

Detto anche “spezza fame”, il tarallo può essere proposto per un aperitivo sfizioso, da abbellimento nel cestino del pane, da accompagnamento ad una insalata, come merenda genuina o in sostituzione delle gallette di riso.

Il prodotto da forno con semplice impasto è l’antenato del moderno snack salato e il suo nome potrebbe derivare dal verbo latino “torrère”, cioè abbrustolire, o dal francese “toral”, cioè essiccatoio, o ancora dall’italico “tar” ovvero avvolgere.

Diffidate da chi dice che non è un prodotto tipico pugliese, e provate a prepararli anche voi a casa senza l’aiuto della vecchia zia del sud!

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