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Taranto e Cremona, la protesta del compianto don Sergio Foglia: “Che futuro si prepara per i bambini di Cavatigozzi?”

Creato il 01 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

 

Don Sergio Foglia, sacerdote

 Questo straordinario “ottuagenario” sacerdote spese a Cavatigozzi anni intensi di autentico apostolato presso la locale comunità. Per lunghi anni fu successivamente missionario in Brasile, ma il suo cuore “batteva sempre per la sua CAVA”! Un coraggioso “atto d’amore” verso tutti gli abitanti della frazione, irripetibilmente IRRIPETIBILE, don Sergio lo produsse “in anno Domini” 2006. Morirà nel settembre del 2009. Riposa in pace nel piccolo cimitero di Pozzo Baronzio (Cremona).

LE CONFESSIONI DI UN OTTUAGENARIO.

 

Mentre leggevo su “Panorama” n. 49 del 07/12/06 che “l’inquinamento che provoca l’ex Italsider (la grande Acciaieria di Taranto) soffoca l’intera città” e ancora che “quando tira vento si alzano nuvole impalpabili….che penetrano dappertutto: polmoni compresi” ho pensato per ovvia connessione al conclamato ampliamento dell’Acciaieria tra Cavatigozzi e Spinadesco. Devo proprio “confessarmi”: confessare vuol dire riconoscere! Allora confesso cioè riconosco che questo mio scritto di protesta e di denuncia non servirà affatto a far cambiare ciò che purtroppo ormai è già stato deciso. Tuttavia servirà almeno a far sentire una voce, vecchia ma non spenta, della Chiesa cremonese, che si alza a difesa dell’uomo, se è vero com’è vero che è dovere della Chiesa non solo di annunciare il Vangelo ma anche di denunciare qualsiasi cosa che possa minacciare qualsiasi bene dell’uomo, compresa la salute. Ma confessare vuol dire anche manifestare: devo manifestare, per un’esigenza di coscienza, la mia forte preoccupazione perché detto ampliamento, a ridosso dell’abitato, potrà provocare un ulteriore degrado dell’ambiente umano a danno di tutta la frazione di Cava. Ho letto di 400 mila tonnellate/anno di CO2, di un miliardo/anno di metri cubi di risorse idriche, di polveri inquinanti l’aria. Trovandomi appunto a passare in questi giorni da quelle parti, ho notato una montagna di ceneri (polveri o scorie residue di fusioni, credo!) che basterebbe un po’ di vento per rovesciarle su tutta la zona. Sia ben chiaro che né intendo, né pretendo rappresentare la comunità di cui sono pur stato Parroco, tuttavia devo anche “confessare”, cioè “rivelare” i malcelati timori di molti miei ex-parrocchiani i quali, trovandomi in città, mi hanno manifestato ormai da qualche mese: “Ma quale futuro Cava riserva per i nostri bambini?”  (ecco una delle tante proteste sentite!). Non posso fare a meno di chiedere: perché non si è pensato di approfittare di aree meno a ridosso dell’abitato? Risulta a tutti che esiste un’asta del Canale Navigabile di ben 10 km del tutto  deserta da industrie: ma non era possibile…..? L’ultima “confessione” (last but not least!): ho letto che contro le proteste si risponde che “il nuovo complesso  permetterà 500 assunzioni”. Dato e concesso il vantaggio innegabile di 500 nuovi posti di lavoro, a parte i dubbi, perché l’automazione genera licenziamenti e non assunzioni, ho l’impressione, (e qui vorrei proprio sbagliarmi) che si vuol barattare il possibile/probabile pericolo con il possibile/probabile vantaggio di nuove assunzioni…….Mi sa di un’abile “offa” gettata in bocca per tappare appunto la bocca a chi protesta. Ma allora siamo proprio sicuri che i possibili guadagni (assunzioni) superano le possibili perdite (in vittime umane)?

don Sergio Foglia

“Non rinunciare a dichiarare la tua opinione, cerca di risvegliare le coscienze non solo dei tuoi concittadini, ma di tutti i cristiani che devono perseguire il bene comune e non solamente interessi particolari”. (don Sergio)

Prete, ancorché uomo, con il suo modesto ma insostituibile corredo di qualità morali, fece sentire una “voce vecchia che mai si spegnerà”, della Chiesa cremonese, voce che si è alzata a difesa “dell’uomo” e che ancora una volta ha fornito uno straordinario contributo ed una straordinaria lezione di coerenza.

Chissà tra la sua Cava ed il suo Brasile

qual sarà divenuto il luogo più…civile!?

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