Un tragico destino quello di un’intera famiglia, che viaggiava in auto sulla statale 106. Ieri sera, nei pressi dello svincolo di Pianigiano, il padre, la madre ed i tre figli sono stati vittime di un’azione spiegata. I killer, infatti, anno sparato per uccidere, sapendo che in auto c’erano i tre bambini. E’ l’agghiacciante particolare che emerge nella ricostruzione, fatta dagli investigatori, della dinamica dell’agguato.
La Statale 106 nei pressi di Taranto (puglia.portale-infrastrutture.it)
Tre morti, tra cui anche un bambino di quattro anni, in un agguato avvenuto ieri sera in provincia di Taranto sulla strada statale 106 all’altezza dello svincolo per Palagiano, comune dell’area occidentale. I tre sono stati crivellati di colpi nella loro auto, presa di mira dai killer. La loro Matiz rossa, guidata dalla donna, Carla Maria Fornari, è stata affiancata dall’auto dei killer che hanno poi sparato in direzione della vettura. L’uomo, Cosimo Orlando, si trovava sul sedile del passeggero e aveva in braccio il piccolo di 4 anni.
Gli inquirenti hanno fatto sapere che, probabilmente, i killer hanno usato pistole caricate di colpi calibro 9×21 ed hanno sparato una ventina colpi d’arma da fuoco contro l’automobile per compiere l’efferato gesto contro quest’intera famiglia. Così, a perdere la vita sono stati Cosimo Orlando, 43enne di Palagiano in regime in semilibertà, la compagna, Carla Maria Fornari, di 30 anni e il figlio di lei di appena 4 anni. Illesi, ma terrorizzati, gli altri due bambini di 6 e 7 anni che erano sul sedile posteriore.
L’uomo era agonizzante mentre la sua compagna ed il bimbo di quattro anni della donna erano già morti. Gli altri due bambini piccoli erano terrorizzati sui sedili posteriore dell’auto. Questa la scena che si è presentata ieri sera ai soccorritori del 118 e ai Carabinieri. Il 43enne, Cosimo Orlando, respirava ancora. E così, mentre si mettevano in salvo i due bambini sopravvissuti, il personale del 118 ha tentato in tutti i modi di rianimare l’uomo ma alla fine non c’è stato nulla da fare: Orlando è morto per la gravità delle ferite riportate. Agli automobilisti che, percorrendo quel tratto di statale 106, avevano visto una Matiz di colore rosso finire contro il guard-rail con dei passeggeri a bordo, era sembrato, sulle prime, un incidente stradale. E questa, infatti, era anche la segnalazione partita al 118. Ma non c’è voluto molto, una volta che i soccorritori e le forze di polizia sono giunti sul posto, a capire che non si trattava di incidente ma di un vero e proprio agguato di mala.
L’agguato era contro Orlando che stava rientrando in carcere a Taranto in quanto detenuto soggetto al regime della semilibertà. Molti anni fa Orlando uccise due giovani di Castellaneta per un regolamento di conti legato al traffico di droga. Orlando, pur essendo in semilibertà, era comunque tornato ad avere un ruolo nel mondo della mala, in particolare nello smercio delle sostanze stupefacenti.
La donna, Carla Maria Fornari, aveva avuto il bimbo morto nell’agguato da Domenico Petruzzelli, a sua volta ammazzato nel maggio 2011 insieme a Domenico Attorre al quale faceva da autista-guardaspalle. I due furono uccisi dopo essere caduti in un tranello. I loro corpi, dati alle fiamme e gettati in un fossato nelle campagne tra Massafra e Palagiano, furono ritrovati dopo qualche settimana. L’omicidio fu praticamente seguito ‘in diretta’ dagli inquirenti che tenevano ‘sotto intercettazione’ Attorre appena scarcerato. Tre persone sono state condannate per quel duplice omicidio.





