La comunità gay insorge e non ci sta perchè, come spesso accade, dalla simpatia si scivola nel cattivo gusto e una battuta che doveva essere “politicamente scorretta” diventa in realtà solo ironia spicciola e volgare, foriera di pregiudizi e stereotipi .
Proprio come accaduto in un negozio di patatine fritte in Via Toleto che, credendo di fare facile ironia, ha in realtà scatenato l’indignazione del mondo gay in seguito all’affissione di una targa in argento che recita lo slogan «Non fare il finocchio, mangia la patata».
Un messaggio fuori luogo che in molti hanno ritenuto volgare oltre che lesivo per la comunità gay. Antonello Sannino del comitato Arcigay Antinoo di Napoli ha pubblicato una nota in cui ha dichiarato che: «Con stupore e sbigottimento abbiamo appreso la diffusione di uno slogan pubblicitario utilizzato per reclamizzare l’apertura di un punto vendita di patatine fritte. Il messaggio pubblicitario, oltre che gratuitamente volgare, è inaccettabile perché gravemente offensivo e lesivo del decoro e della dignità delle persone gay, che, ancora una volta, vengono scherniti secondo i più banali stereotipi omofobici e maschilisti, offensivi tra l’altro della dignità della donna».
Ma il cartello sembra non aver suscitato polemiche solo nella comunità gay. Anche il consigliere con delega alle Pari Opportunità della II Municipalità, Pino De Stasio ha voluto approfondire la questione sottolineando il proprio disappunto nei confronti di un’iniziativa ritenuta lesiva per la dignità: «Ho recuperato in questa tristissima vicenda un video in cui la Mussolini affermava che era meglio essere fascista che finocchio. Ecco come questa targa, affissa in un locale che tra l’altro opera nella mia municipalità, sia discriminatoria e fortemente omofoba nei confronti del mondo Lgbt. Mi attiverò immediatamente affinché questa indegna targa venga al più presto rimossa».