Tàrma
Latino tarmes nominativo ‘tarlo’, di etimologia incerta.
Sostantivo femminile.
Nome di varie specie di insetti lepidotteri le cui larve rodono i peli delle pellicce e le fibre, i filati e i tessuti di origine animale; sono chiamati anche tignole o camole.
Tarmàre
Da tarma.
Verbo transitivo.
Detto di tarme: guastare, rodere la stoffa.
Verbo intransitivo e intransitivo pronominale [ausiliare essere].
Riempirsi, infestarsi di tarme; essere danneggiato, roso, guastato dalle tarme: i tessuti di lana si tarmano con facilità.
Una (parola) giapponese a Roma
Lodge [lodZ]
Voce inglese, propriamente ‘casetta’, in origine ‘loggia’.
Sostantivo maschile invariabile.
Residenza turistica, specialmente all’interno di parchi naturali e soprattutto in Africa.
Tàrlo
Latino tardo tarmu(m), dal classico tarmes -itis ‘tarma’.
Sostantivo maschile.
1. (popolare) Nome delle larve di varie specie di insetti che vivono nel legno rodendolo e scavandovi gallerie.
2. (figurato) Male, tormento, pena segreta che rode l’animo: il tarlo del dubbio, della gelosia. Sinonimo: assillo.
3. (antico) Rancore.
Mettersi, stare in guardia
Nella scherma o nel pugilato, assumere una posizione di difesa di fronte all’avversario; in senso figurato significa prepararsi ad affrontare qualcosa che si teme.
Mettere qualcuno in guardia contro qualcosa
In senso figurato, avvertirlo dei pericoli cui va incontro.
Non abbassare la guardia, abbassare la guardia
(figurato) Non allentare la vigilanza, o al contrario, diminuire le difese, l’attenzione.
In guardia!
Comando dato ai duellanti o ai pugili perché si mettano in posizione di difesa; usato anche come avvertimento.
Grazie ad Alex Merseburger.