Tarocchi, Bonifacio Bembo, Tarocchi Colleoni-Baglioni, Re di coppe, 1455-1460 circa, 17,6×8,7 cm, Bergamo, Accademia Carrara
PINACOTECA DI BRERA I tarocchi dei Bembo. Una bottega di pittori dal cuore del Ducato di Milano alle corti padane. 48 carte del mazzo di tarocchi braidense, detto Brambilla - dal nome della famiglia milanese che l’ha posseduto nel corso dell’Ottocento e di buona parte del Novecento – saranno in mostra alla PINACOTECA DI BRERA di Milano (MAPPA) dal 20 febbraio al 7 aprile 2013. Il catalogo, edito da Skira, contiene un testo introduttivo dei curatori, Sandrina Bandera e Marco Tanzi. Questa mostra costituisce la seconda parte del ciclo espositivo dedicato dalla Pinacoteca di Brera ai mazzi di tarocchi del XV secolo: segue all’appena conclusa Il segreto dei segreti. I tarocchi Sola Busca e la cultura ermetico-alchemica tra Marche e Veneto alla fine del Quattrocento, curata da Laura Paola Gnaccolini. Il ciclo delle mostre di Brera proseguirà poi per tutto il 2013 con altre due iniziative: la prima (7 maggio – 8 settembre) dedicata alla collezione di autoritratti appartenuti a Cesare Zavattini e recentemente acquisiti dalla Pinacoteca. >>
La seconda mostra prevista nel 2013 (8 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014) riguarda il fondo di pittura lombarda del Seicento, normalmente non esposto per ragioni di spazio.
Dopo la fortunata esposizione del 1999, non vi è stata più occasione di riproporre al pubblico il mazzo di Tarocchi, realizzato dalla bottega cremonese di Bonifacio Bembo tra il 1442 e il 1444 circa per il duca di Milano Filippo Maria Visconti, che è stato acquistato nel 1971 dallo Stato per la Pinacoteca, grazie anche all’interessamento dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei milanesi.
Per ragioni conservative, legate al materiale costitutivo (cartoncino pressato, rivestito di un sottile strato di gesso, con foglia d’oro o d’argento e coloritura a tempera), i tarocchi non possono essere esposti con continuità.
Per favorire le visite del pubblico a questo importante ciclo di mostre e per favorire una maggiore fidelizzazione alla Pinacoteca, è stato istituito un abbonamento, al costo di 22,00 euro, che permetterà il libero accesso al Museo e alle mostre fino alla conclusione dell’ultima iniziativa programmata, e dunque fino ai primi di gennaio del 2014.
La mostra, curata da Sandrina Bandera e Marco Tanzi, presenta una scelta campionatura di opere – in alcuni casi mai esposte – che, nel secolo scorso, sono state alla base del recupero critico della stagione estrema del gotico in Lombardia e intende fare il punto sull’affascinante produzione artistica della famiglia cremonese dei Bembo, protagonista, tra Lombardia ed Emilia, del delicato passaggio dalla cultura gotica cortese, e internazionale, a quella rinascimentale.
Benedetto Bembo, Madonna dell’Umiltà e angeli musicanti, 1450-1455, Tavola; 113 x 75 cm, La Spezia, Museo Civico “Amedeo Lia”
I fratelli Bembo, attivi alla corte milanese e nelle principali corti padane, attraversano quarant’anni di storia del ducato con ruoli da protagonisti: Bonifacio, alla guida della bottega cremonese, è il preferito dei duchi di Milano, che gli affidano la conduzione delle più importanti fabbriche nei centri del loro potere (Milano, Pavia, Cremona, Vigevano, Caravaggio); Ambrogio è il suo collaboratore prediletto tra gli anni quaranta e cinquanta. Benedetto, più giovane, e il presunto Gerolamo (se è riconoscibile nel cosiddetto Maestro di Monticelli) sono, invece, i beniamini dei feudatari padani, come i Pallavicino a Busseto e a Monticelli d’Ongina e i Rossi a Torchiara.
Bonifacio e Benedetto hanno interessi figurativi sostanzialmente differenti: Bonifacio guarda alla tradizione gotica di Milano e, in parte, di Venezia e si rivolge a Gentile da Fabriano, Masolino e Pisanello registrandone le opere presenti nei territori confinanti con Cremona e in Valpadana, come testimonia il trittico della prima maturità diviso tra i musei di Cremona e Denver, di cui è presente in mostra l’Incoronazione di Cremona. Benedetto è precocemente orientato sulla Ferrara di Leonello d’Este, tra lo Studiolo di Belfiore, Donatello e Rogier van der Weyden. Anche per gli altri esponenti della famiglia sono a disposizione, ormai, affidabili indizi per poter identificare Ambrogio e, forse, Gerolamo, e per ragionare sull’organizzazione della bottega.
A fare corona ai tarocchi dei due mazzi bembeschi presenti in mostra – quello di Brera e quello dell’Accademia Carrara di Bergamo –, sono esposte, grazie alla disponibilità e generosità dei prestatori, poche ma significative opere, selezionate per tentare di delineare, alla luce delle più recenti riflessioni critiche, le scelte espressive dei vari fratelli.
Per delineare le singole identità, ma anche il filo che unisce l’attività di questa genia di artisti cremonesi, sono presentate alcune opere significative: codici disegnati e miniati, tavolette da soffitto e dipinti su tavola: la rara Ascensione di Cristo di collezione privata, per la prima volta esposta al pubblico, e l’Assunzione della Vergine dell’Accademia Carrara (con importanti novità, grazie al restauro affrontato per questa occasione); il Salterio diurno ora a Mirandola (la prima opera di Bonifacio, del 1442), l’Historia di Lancillotto del Lago della Biblioteca Nazionale di Firenze (1446), le tavolette con le Storie della Genesi del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona. Arrivano inoltre, sempre da Cremona, i ritratti dei duchi Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti (1462), affreschi strappati dalla chiesa di Sant’Agostino, mai usciti dalla città, e l’Incoronazione di Cristo e di Maria, del museo.
Gli ideali cortesi e il gusto araldico della committenza sono evidenti nei tarocchi, nel Lancillotto fiorentino e nel Diurnale di Mirandola. Il prolungato legame di Bonifacio con gli eremitani di Sant’Agostino a Cremona – dove affresca anche la cappella di patronato Cavalcabò, su commissione di Giovanna, figlia del signore della città Ugolino Cavalcabò – è rappresentato in mostra dall’Incoronazione di Cristo e di Maria, e dai ritratti ad affresco di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, già sulle pareti dell’altare ducale dedicato ai Santi Crisante e Daria.
Pinacoteca di Brera, Bonifacio Bembo, Tarocchi Brambilla, Regina di lance, 1442-1444 circa, Miniatura su cartoncino; 17,8×8,9 cm, Milano
Si è voluto dare conto anche di aspetti quasi seriali dell’attività della bottega, come la realizzazione di polittici con immagini di santi (le due tavole braidensi con i Santi Giuliano e Giacomo Maggiore e il San Francesco dell’Accademia Carrara); o l’esecuzione di preziose tavolette da soffitto (dal Museo Civico di Cremona), che ornavano le dimore della nuova nobiltà locale, stabilitasi soprattutto dopo l’avvento degli Sforza.
Per illustrare invece le varie dinamiche dell’attività dei Bembo ci sono poi capolavori che attestano le novità più aggiornate di Benedetto, di dichiarata ispirazione ferrarese, come la smagliante Madonna dell’Umiltà e angeli del Museo Lia di La Spezia. La presenza in mostra di un pannello con San Giorgio, proveniente dal Museo di Cremona, permetterà poi di verificare la personalità del presunto Gerolamo Bembo, la cui fisionomia è spesso confusa con quella di Bonifacio e di Benedetto. La tavola, memore della mondanità del gusto gotico, ha tuttavia una monumentalità più salda e un occhio più attento alle suggestioni prospettiche e alla luce tersa della pittura d’oltralpe.
La bottega (o le botteghe) dei Bembo rappresentano un modello esemplare del fervore culturale che anima, dalla metà del Quattrocento, Cremona, scelta nel 1441 per celebrare il matrimonio tra Bianca Maria Visconti, unica erede del ducato più importante dell’Italia settentrionale, e Francesco Sforza, fondatore della nuova dinastia. Nel segno delle nozze ducali si intrecciano, simbolicamente, i vecchi e i nuovi orizzonti culturali: la tendenza milanese a un visione gotica propriamente internazionale, derivata da Giovannino de’ Grassi e da Michelino da Besozzo, con uno sguardo più moderno, aggiornato sulle novità portate dal toscano Masolino, ma anche sulla lezione più espressiva in arrivo da Padova e Ferrara. Non solo: Cremona vede crescere le imprese artistiche per la presenza della corte sforzesca, e allarga il suo raggio di influenze anche grazie alla posizione geografica, favorita dalla grande via d’acqua (che offre un collegamento privilegiato proprio con Ferrara) e dal dinamismo degli scambi culturali in continuo aumento. La città si apre anche verso i centri vicini con una serie di significativi e documentati contatti, da Mantova a Verona, da Parma a Reggio. Se il castello di Pier Maria Rossi a Torchiara, alle pendici dell’Appennino parmense, è uno dei luoghi più evocativi del tardogotico padano, una recente ipotesi definisce proprio nei feudi del “magnificus et potens vir”, figlio di Giovanna Cavalcabò, la zona di provenienza di uno dei lavori più importanti della bottega del giovane Bonifacio Bembo: i disegni del Lancillotto ora presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Il codice è un capolavoro della cultura cavalleresca, eccezionalmente esposto in questa occasione, di qualità pari a quella dei Tarocchi braidensi.
I prestiti provenienti da Cremona sono stati facilitati dalla generosità del Comune, che ha sostenuto le spese di trasporto; il restauro degli affreschi provenienti dalla chiesa di Sant’Agostino è stato offerto dalla scuola Cr. Forma di Cremona; la tavola con l’Assunzione della Vergine dell’Accademia Carrara è stata restaurata da Carlotta Beccaria di Milano, grazie al contributo del Rotary club Bergamo sud.
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ELENCO OPERE IN MOSTRA
Bonifacio Bembo, Salterio diurno, codice miniato. Mirandola, Centro Culturale Polivalente
Bonifacio e Ambrogio Bembo, Historia di Lancillotto del Lago, codice miniato. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale
Bonifacio Bembo, Quarantotto carte da tarocco, cartoncino dorato/argentato miniato. Milano, Pinacoteca di Brera
Bonifacio e Ambrogio Bembo, Ventitre carte da tarocco, cartoncino dorato/argentato miniato. Bergamo, Accademia Carrara
Antonio Cicognara, Tre carte da tarocco, cartoncino dorato/argentato miniato. Bergamo, Accademia Carrara
Ambrogio Bembo (?), Adamo impone il nome agli animali, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Ambrogio Bembo (?), Cacciata di Adamo ed Eva, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Ambrogio Bembo (?), Giuseppe venduto dai fratelli, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Ambrogio Bembo (?), Giuseppe davanti al faraone, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Ambrogio Bembo (?), L’arresto di Beniamino, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Bonifacio Bembo, Incoronazione di Cristo e di Maria da parte di Dio Padre, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Bonifacio Bembo, Ascensione di Cristo, tavola. Milano, collezione Saibene
Benedetto Bembo, Madonna dell’Umiltà e angeli musicanti, tavola. La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia
Bonifacio Bembo, San Francesco riceve le stigmate, tavola trasportata su tela. Bergamo, Accademia Carrara
Ambrogio e Bonifacio Bembo, San Giuliano, tavola. Milano, Pinacoteca di Brera
Ambrogio e Bonifacio Bembo, San Giacomo Maggiore, tavola. Milano, Pinacoteca di Brera
Maestro di Monticelli (Gerolamo Bembo?), San Giorgio, tavola. Cremona, Museo Civico «Ala Ponzone»
Bonifacio Bembo, Ritratto di Francesco Sforza, affresco strappato e trasportato su tela. Cremona, Sant’Agostino
Bonifacio Bembo, Ritratto di Bianca Maria Visconti, affresco strappato e trasportato su tela. Cremona, Sant’Agostino
Pittore lombardo, ultimo quarto del XV secolo, Ritratto di Francesco Sforza, tela. Milano, Pinacoteca di Brera
Pittore lombardo, ultimo quarto del XV secolo, Ritratto di Bianca Maria Visconti, tela. Milano, Pinacoteca di Brera
Pittore milanese, ottavo decennio del XV secolo, Assunzione della Vergine, con Cristo che la incorona, tra angeli e profeti, santi e un donatore, tela incollata su tavola. Bergamo, Accademia Carrara
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Pinacoteca di Brera
Via Brera, 28 – Milano
Accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2
Informazioni
Ufficio mostre ed eventi, tel. 02 72263.257, [email protected]
Orari mostra
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Biglietti
Intero: € 10,00 - Ridotto: € 7,00 - Abbonamento per la Pinacoteca e le mostre: € 22,00 (valido fino a dicembre 2013) - Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona - Scuole: prenotazione obbligatoria, € 10,00 a classe
Prenotazioni
Per gruppi, scuole e singoli - tel. 02 92800361 - www.pinacotecabrera.net
Attività didattica a cura dei Servizi educativi della Pinacoteca di Brera
tel. 02 72263.219/262 - www.brera.beniculturali.it/Servizi educativi
Ufficio Stampa Skira: Lucia Crespi, tel. 02 89415532 – 02 89401645, [email protected]
Catalogo Skira editore
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Chiara Cereda dell’Ufficio Stampa Skira Lucia Crespi per le immagini e le news della mostra TAROCCHI dei Bembo alla PINACOTECA DI BRERA di Milano.
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