Non c’è solo la conferma del bonus Irpef, la riduzione dell’Irap per le imprese e la cancellazione dei contributi Inps a carico delle imprese per i neoassunti a tempo indeterminato. Dal 1° gennaio 2015 scatteranno anche una serie di aumenti che interesseranno tutti gli italiani.
I soggetti più colpiti da questi aumenti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps: per questi freelance (formatori, ricercatori, informatici, creativi e consulenti in genere non iscritti a Ordini o Albi professionali, che lavorano per imprese o enti della Pa) l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72%.
Di seguito alcune delle principali voci che subiranno ulteriori incrementi.
Acqua potabile
Per circa 40 milioni di italiani, stando ai dati dell’Authority, le tariffe sono state più care del +3,9% nel 2014. L’aumento previsto per il 2015 sarà del +4,8%. Tuttavia, vi sono anche 6 milioni di consumatori che lo scorso anno hanno avuto una riduzione della bolletta del 10%.
Benzina e gasolio
L’aumento della fiscalità sui carburanti era previsto da un apposito decreto del Mef del 30 novembre 2013 e sarebbe dovuto scattare dal primo gennaio per finanziare il taglio della prima rata dell’Imu, circa 671 milioni di euro per il 2015 e 18 milioni per il 2016. L’ultimo decreto Milleproroghe l’ha rinviato di 12 mesi.
Pedaggi autostradali
L’aumento medio per l’intera rete autostradale, come ha comunicato il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sarà dell’1,32%, ma per alcune autostrade si arriverà a pagare l’1,5% in più.
Contributi previdenziali per artigiani e commercianti
Per queste categorie di lavoratori l’aliquota del prelievo Inps sale dal 22,20% al 22,65% (è il caso degli artigiani) e dal 22,29% al 22,74% per i commercianti.
Contributi previdenziali gestione separata INPS
L’aliquota per gli autonomi iscritti alla gestione separata passa dal 27,72% al 30,72%. Per i lavoratori autonomi privi di partita Iva, l’aliquota del 2014 era pari al 28,72%. L’aumento per gli autonomi iscritti alla gestione separata e anche ad altra forma previdenziale e per coloro che sono già pensionati è dal 22% al 23,50%.
Tassazione dei fondi pensione
Sale dall’ 11 al 20% l’aliquota relativa all’imposta sostitutiva che si applica sul risultato netto maturato dai fondi di previdenza complementare in ogni periodo di imposta. L’inasprimento, tuttavia, è “mitigato” dal riconoscimento di un credito di imposta pari al 9% del risultato netto maturato, a condizione che un ammontare corrispondente di utile sia investito in attività finanziarie a medio-lungo termine.
Birra e prodotti alcolici
L’accisa sulla birra passa da 2,7 a 3,04 per ettolitro, mentre quella sui prodotti alcolici intermedi (come ad esempio, vini liquorosi, vini aromatizzati ecc.) da 80,71 a 88,67 per ettolitro. L’accisa sui superalcolici (rhum, whisky, gin, ecc.) passa da 942,49 a 1.035,52 per ettolitro.
Tassazione sulla rivalutazione del TFR
L’aliquota relativa all’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi – si applica ai redditi derivanti dalla rivalutazione del trattamento di fine rapporto – sale dal 11% al 17%.
Aumenta l’Iva per l’acquisto dei pellet
L’imposta applicata all’acquisto del combustibile pellet, previsto dalla Legge di Stabilità, passerà dal 1° gennaio dal 10 al 22%. Secondo Federconsumatori l’aumento comporterà un aggravio medio di 50 euro per le famiglie che utilizzano questa forma di combustibile meno inquinante.
Fonte: CGIA Mestre