L’abbassamento dello spread ha come conseguenza che le banche offrono tassi conti deposito in discesa, ma più alti di BoT e BTp
I tassi conti deposito continuano ad allettare i risparmiatori italiani, malgrado negli ultimi tempi questi strumenti finanziari siano stati oggetto di “attenzioni” da parte del fisco. Infatti, dal 1 gennaio 2013 l’imposta di bollo è aumentata dallo 0,10% allo 0,15% della somma depositata, con un costo minimo di 34,20 euro annui, senza il tetto massimo di 1.200 euro che ancora era in vigore fino alla fine dello scorso anno.
In ogni caso, però, i tassi conti deposito offerti dalle banche sono ancora appetibili. In cambio del “vincolo” della somma per periodi mediamente tra 12 e 36 mesi, gli istituti garantiscono tassi netti annui dal 3 al 4%. Non male, se si pensa che un BTp a tre anni rende solo il 2,30% lordo e un BoT annuale meno dell’1% netto.
Per effettuare una comparazione tra i due tipi di investimento bisogna tenere comunque in
considerazione che sui rendimenti di BoT e BTp grava l’imposta del 12,50%, che diventa del 20% sui tassi conti deposito.
Certo, dicevamo che la tendenza un pò in tutti gli istituti bancari italiani è di ritoccare al ribasso i tassi offerti alla clientela.
E così, se Banca Sistema offriva ben il 4,32% fino a qualche mese fa per un conto deposito vincolato a 36 mesi, adesso il rendimento netto è stato abbassato al 3,68%. Pur sempre l’1,50% in più di un BTp di pari durata. Drastico anche il calo per IWBank, che fino a poche settimane fa offriva il 4,16%, mentre oggi “solo” il 2,96%. Lo stesso ha fatto Ing Direct, che ha tagliato il tasso netto dal 3 al 2%. E gli altri istituti principali si collocano un pò tutti a ridosso del 3% netto.
Quindi, conviene ancora portare i soldi in banca o sarebbe meglio aspettare? Diciamo, anzitutto, che la comparazione con i titoli di Stato non lascerebbe spazio a dubbi, anche se il trend calante dei rendimenti dovrebbe essere destinato a proseguire, specie sul tratto medio e lungo della curva delle scadenze.
Tuttavia, è anche bene tenere presente che i rendimenti attuali sono in sé assolutamente bassi per via della difficile congiuntura economica a livello europeo, che ha spinto la BCE (Banca Centrale Europea) ad abbassare i tassi di riferimento al minimo storico assoluto, lo 0,75%. Man mano che la ripresa si dovesse consolidare, anche la corsa dei tassi dovrebbe ripartire. Ma non si tratta di una prospettiva a breve termine, visto che la recessione dovrebbe mordere ancora fino a tutto il 2013.
Per cui, in questo momento, chi ha esigenze di liquidità e non vuole o non può vincolare per anni il suo investimento, i tassi conti deposito, essendo vantaggiosi rispetto ai titoli di Stato, rappresentano una buona opportunità per un investimento a breve e medio termine. Ricordiamo, inoltre che i conti di deposito sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.
