Tassi interesse mutui più favorevoli per via di uno spread più basso applicato dalle banche. Timidi segnali di ripresa del mercato immobiliare
I tassi interesse mutui applicati dalle banche sono influenzati dal tasso Euribor per il variabile e dall’Eurirs per i mutui a tasso fisso. A questi si somma lo spread (guadagno per la banca), determinando così le condizioni che la banca applica al cliente nella concessione di un mutuo.
Un anno fa riportammo il paradosso dato dal fatto che i tassi di riferimento Euribor ed Eurirs erano ai minini storici, ma che i tassi interesse mutui rimanevano alti. La tensione dei mercati e la crisi di liquidità avevano spinto le banche ad alzare lo spread che arrivava anche al 4-5%. Conseguenza: il 2012 è stato un anno di crisi profonda per il mercato immobiliare e per i mutui.
Oggi i tassi Euribor ed Eurirs sono ancora più bassi di un anno fa, sono proprio ai
minimi storici. L’Euribor va dallo 0,12% a un mese allo 0,55% a 12 mesi, mentre l’Eurirs va dallo 0,94% a 5 anni al 2,32% a 30 anni. La situazione sembra migliorata, grazie anche alla discesa dello spread BTp/Bund, ma se la situazione di incertezza politica e finanziaria dovesse prolungarsi, questo potrebbe costituire un freno alla ripresa.
Tuttavia, dallo scorso febbraio, stiamo assistendo ad una situazione che fa ben sperare. Alcune banche hanno cominciato ad applicare degli spread sui mutui un pò più bassi. Diciamo che si tratta di una limatura che va in media dallo 0,10% allo 0,20%, ma il segnale è significativo e potrebbe servire ad instaurare una tendenza concorrenziale al ribasso. Inoltre le stesse banche stanno facendo campagne promozionali dedicate ai tassi interesse mutui più appetibili, lanciando segnali di distensione e, conseguenzialmente, di ripresa verso il mercato immobiliare.
Sono diverse le banche che oggi applicano uno spread intorno al 2,85% sulla durata ventennale e lo stesso trend è applicato anche alle durate più lunghe. Lo spread medio del mercato per i mutui variabili è del 3,01% a 20 anni e del 3,12% per i trentennali, mentre lo spread per il fisso rimane un pò più alto, 3,09% a 20 anni e 3,16% a 30 anni.
Alcune banche, come dicevamo, iniziano a fare promozioni a tempo abbassando lo spread fino anche dello 0,60%, altre puntano non solo allo spread ma anche a tagliare le spese, come quelle di istruttoria e della polizza casa. Inoltre verranno proposti tempi meno lunghi per l’approvazione e l’erogazione dei mutui e addirittura questi verranno concessi anche a chi ha un lavoro a tempo determinato.
Vedremo se queste offerte, che contribuiscono ad abbassare i tassi interesse mutui, serviranno per l’auspicato rilancio del mercato immobiliare.