Il sito complessivamente occupa 72.000 km quadrati.
Gli elementi più straordinari del sito sono le pitture e le incisioni ruspestri che hanno permesso approfonditi studi sull'epoca preistorica. Nel sito sono stati, fino ad oggi, scoperte oltre 15000 incisioni che attraversano il periodo tra il 10.000 A.C. e il primo secolo D.C. Un patrimonio di conoscenze ed informazioni che fu scoperto nel 1933 dalle guide tuareg a seguito dei soldati francesi in Algeria e che successivamente ha visto il grande lavoro dell'etnografo, esploratore e studioso francese Henri Lhote (1903-1991) a cui si devono decenni di studi e di scoperte sui Tuareg, sul Sahara e sul Tassili. Lhote che visse negli anni '50 alcuni anni nell'area, catalogò e ricopiò ogni incisione. Del suo lavoro scrisse anche un libro, Alla scoperta del Tassili (tradotto in italiano nel 1959 da Il Saggiatore e ripubblicato nel 2006 da Robin Editore).
Infine vi sono aspetti legati alla vegetazione delle montagne di Tassili che vedono la presenza di alcune rare piante, tra cui il Cipresso del Sahara (Cupressus depreziane), un albero millenario, che oggi non riesce, a causa delle condizioni climatiche estreme, a riprodursi. Ne sono stati censiti 230 esemplari. Non manca poi l'olivo selvatico e alcune specie di mirto.
Come tutte le Riserve della Biosfera, anche quella di Tassili n'Ajjer, vede la presenza di un popolazione, stimata tra i 1000 e 3000 persone, di Tuareg nomadi e sedentari, che vivono di pastorizia, agricoltura e recentemente con il turismo che ha visto un grande sviluppo nell'ultimo decennio.
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