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Taste of Lisboa.

Creato il 02 novembre 2011 da Enricobo2
L’aereo rolla sulla pista. Profumo di kerosene. Adrenalina che scorre. Che bello l’assenza di peso, il tao della levitazione, sopra le nubi, sopra le borse che crollano, anche quelle degli occhi.  E’ un soffio, un attimo, non riesci neanche a mantenere un ritmo respiratorio che controlli i chackra in maniera decente. Passa sotto i tuoi occhi la carta di Google, ma non è così piatta come dovrebbe essere, sembra così vera, così autentica. Montagne coperte di neve come in un videogioco, sembra il flight simulator, pianure dai colori autunnali, poi ancora montagne e poi lontano sotto le nubi basse, una linea bianca infinita. Al di là un azzurro che si confonde infinito col cielo. Forse è un sogno e di colpo cambia il livello, sono per le strade di Lisbona, le strade larghe, quadrate, i quartieri con le facciate coperte di azulejos, i piccoli bar, le pasticcerie. Dal Rocio fino alla Piazza do Comercio che finisce nel mare. Nell’oceano, quella baia da cui partivano le navi alla conquista del mondo. Mentre il sole scende in un cielo di rame, dalle mura del castello guardi i tetti rossi sotto di te che a poco a poco diventano grigi, mentre la sera cala la sua veste di seta nera sulle stradine strette dell’Alfama, con le porticine strette da cui escono le note del fado. Profumi di bacalao e polpo asado, Luci gialle e fioche che fanno ombre lunghe sui muri di mattone. E’ ora di andare, nessuno aspetta, bisogna arrivare per tempo a sentire di nuovo quel rombo soffocato, quell’odore di kerosene. Ma c’è un altro odore nell’aria, più forte. Più misterioso. Un odore che viene da lontano. Odore d’Africa.

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