Dopo che l’AD delle FS Moretti ha scritto una lettera alla Nazione per tranquillizzare i Fiorentini e ridimensionare la battuta dei quattro fessi i comitati cittadini hanno scritto una lettera al direttore del quotidiano La Nazione che riceviamo anche noi del blog Firenze5stelle.com e vi riproponiamo nella sua versione integrale
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Al Direttore del Quotidiano La Nazione, Mauro Tedeschini
Firenze, 21 dicembre 2011
Gentile direttore,
abbiamo letto che l’AD di FS Moretti, ha scritto a lei per tranquillizzare i fiorentini sulle sorti del David di Michelangelo, che non avrebbe nulla da temere dai lavori dei tunnel TAV che s’intende costruire.
In realtà non temiamo per la statua simbolo di Firenze, mentre siamo molto preoccupati per i tanti, troppi, rischi che la nostra città correrebbe ma che Moretti tace accuratamente. Ne elenchiamo solo alcuni:
- A Firenze si è scelto un progetto molto più invasivo che a Bologna, dove i binari corrono soprattutto sotto le linee ferroviarie di superficie; nella nostra città le gallerie sono soprattutto sotto gli edifici. Le ricordiamo che a Bologna i danni non sono stati lievi e dove i lavori si sono svolti nelle vicinanze d’immobili sono stati evacuati interi stabili, ed è dovuta intervenire la Magistratura anche per poter realizzare interventi di consolidamento; un anno fa c’è stato il collasso di una galleria, che per fortuna non aveva edifici sovrastanti.
- Nel “passante” fiorentino non esiste terzietà in nessuna parte del progetto: Nodavia, impresa controllata da Coopsette, la vincitrice della gara, è lo stesso soggetto che ha realizzato il progetto e che ne dovrebbe garantire la realizzazione; anche nei monitoraggi ambientali tutto è delegato a imprese incaricate dal General Contractor (ARPAT e Osservatorio Ambientale riceveranno i dati senza poterli verificare).
- Non è stato tenuto conto della grande eterogeneità del sottosuolo fiorentino e del suo assetto idrogeologico: l’aspetto più evidente è l’impatto sulla falda sotterranea che si avrà nella zona dei Macelli e a Campo di Marte; anche le raccomandazioni dell’Osservatorio Ambientale di realizzare pozzi drenanti sono rimaste inascoltate; ma cosa“osserva’’ l’Osservatorio?
- Un altro rischio assolutamente sottostimato è quello che si avrà per i cedimenti in superficie fino a 150 metri dall’asse delle gallerie.
- Non si è considerato che i cedimenti in superficie saranno ingigantiti in corrispondenza delle curve dei tunnel.
- Non si è tenuto conto che scavare i due tunnel con una fresa sola produrrà cedimenti in superficie molto maggiori che non scavando con due frese che lavorano in tandem come a Bologna. Questo sarà un bel risparmio per Nodavia, non per Firenze.
- Si tace sul fatto che sopra le gallerie si trovano molti edifici d’importanza artistica e storica: come l’Arco dei Lorena e la Porta San Gallo in piazza Libertà, la Fortezza da Basso che ospita, tra l’altro, il laboratorio dell’Opificio delle Pietre Dure, dove opere d’inestimabile valore sono ricoverate per restauro da tutto il territorio toscano e per periodi che superano la decina d’anni.
- Non si ricorda che per un manufatto delle dimensioni della stazione ai Macelli non si è fatta la VIA (valutazione di impatto ambientale)!
- Non sono state rispettate le norme antisismiche nella progettazione della stazione stessa, come riconosciuto dall’Ufficio del Genio Civile di Firenze.
- Non è stato risolto il problema dello smaltimento delle terre di scavo prodotte dalla talpa che sono rifiuti speciali e che invece si è progettato di smaltire come terre non contaminate.
Se poi l’AD delle ferrovie pensa di tranquillizzare i Fiorentini con l’esempio del “passante” di Torino è un errore marchiano: i cantieri di quell’opera sono attivi dagli anni ’80 e immaginare Firenze in preda ai cantieri TAV per 20 o 30 anni è una follia!
Caro direttore le facciamo notare che le condizioni disastrose del traffico locale toscano sono tali perché le risorse finanziarie che lo Stato fornisce a FS sono destinate a progetti faraonici come il sottoattraversamento di Firenze.
Se poi qualcuno sostiene che la realizzazione della linea interrata libererà binari di superficie per i pendolari facciamo notare che la realizzazione della linea AV per Bologna e dello “scavalco” di Castello avranno ‘forse’ liberato i binari, ma i treni odierni per Prato non sono assolutamente aumentati, per Bologna un treno regionale impiega due ore ed è necessario cambiare a Prato; dieci anni fa c’erano treni diretti più rapidi che costavano molto meno; abbiamo in Italia la tariffa TAV di 2 classe più cara d’Europa.
Gentile direttore a noi pare che Moretti abbia trasformato le FS in una agenzia di appalti, mentre intere parti di Italia sono tagliate fuori dal trasporto pubblico.
La salutiamo cordialmente
Mariarita Signorini – Italia Nostr
Paolo Celebre – Comitati Cittadini area Fiorentina
Tiziano Cardosi – Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze