Ha avuto molto poco risalto la nuova trovata dei No Tav per intralciare l’opera: bloccare la strada sdraiandocisi in mezzo e costringere gli operai a percorrere 70km in più e a pagare il pedaggio per andare a lavorare. Io sono d’accordo con il rendere la vita difficile a chi rovina la vita altrui. Non è che perché quest’ultimo “sta lavorando” che è giustificato. Bisogna vedere che lavoro fa. Io ho gli operai attaccati a casa che tutto il giorno non mi danno pace con i rumori e le polveri, ma non protesto. Stanno ristrutturando una casa e marzo avranno finito. Qui hanno devastato un cortiletto, e pazienza, in val Susa stanno devastando una valle intera. Non è che gli operai per il solo fatto di esserlo sono “buoni”.
A proposito di gente che lavora, sembrano non esserci dubbi che la crisi stia scoraggiando gli immigrati dal venire o restare in Italia, anche se il saldo migratorio è ancora positivo (ecco un’altra fonte – mi pare che i numeri siano diversi ma la conclusione la stessa). Sono molto curiosa di cosa diranno le statistiche demografiche del 2012 appena saranno disponibili. Pur rendendomi perfettamente conto che il ritorno può essere difficile e anche umiliante, io vedo più lati positivi in questa notizia: l’Italia è troppo popolata per accogliere ancora persone, inoltre la crisi è una grande occasione per ridistribuire le ricchezze e ridurre i nostri consumi, permettendo così alle persone di ottenere un tenore di vita migliore nel proprio paese (i cui problemi economici e politici spesso dipendono dalle predazioni occidentali e ora anche cinesi).