Sono loro che aggrediscono il traffico per arrivare più o meno in tempo applicando una tariffa che di regolare, a volte, ha solo il numero di ricevuta (forse). Uomini e donne che giorno dopo giorno, devono fare i conti con lo stress da viaggio e da viaggiatore. Uomini e donne che si fanno spesso sentire se gli pestano i piedi ma che di giorno e di notte mettono a rischio le loro vite e non solo per l’alta probabilità di incidente rispetto alle ore trascorse in auto ed alla tipologia di guida ma anche per i clienti.
Si, questi sconosciuti “noi” che da qualsiasi “qui” chiamiamo per avere un passaggio “ora”.
E loro arrivano con un nome di una città seguito da un numero e ti portano dove desideri. Ma a volte, “noi” non siamo solo sconosciuti, siamo anche delinquenti.
L’ultimo caso è di ieri nel torinese. Un tassista è stato violentemente aggredito e derubato da due clienti a Leinì (Torino). Poi è stato trasportato, in stato di shock e con diversi traumi, al vicino ospedale di Chivassodove ai carabinieri racconta di aver caricato due persone a Torino e di averle portate a Leini, ma che ad un certo punto i due gli avrebbero intimato di fermarsi.
Lo avrebbero picchiato e rapinato dei soldi che aveva con sè.
Magari mentre parlano al cellulare e guidano con i piedi (nel vero senso della parola), o quando si fermano a prendere un caffè incuranti del ritardo già accumulato per chiaccherare con i colleghi e dei passeggeri a bordo e a terra. Tra questi sconosciuti ci sono anche quelli più professionali che, insieme ai colleghi causa dell’unico fascio d’erba accompagnano ogni giorno milioni di anonime persone in giro per la città.
E’ tra questi ignoti che si mescola gente poco degna di essere chiamata tale. E così oltre alla vecchietta che si arrabbia per la sporcizia o perché l’autista non la fa scendere fuori fermata perché non può, succede, nel migliore dei casi, che altri cercano di salire senza biglietto.
E’ successo, ad esempio, ieri nel centro di Annicco (Cremona) un giovane ha cercato di salire sul bus senza biglietto. La discussione con l'autista è finita a pugni in faccia. Sono intervenuti un vigile e i carabinieri. Il conducente del pullman di linea, ferito al volto, non è più stato in grado di rimettersi alla guida. Sei corse sono state soppresse, il guidatore è stato trasportato in ospedale e il passeggero denunciato.
Alcuni autisti saranno anche poco affidabili, ma anche loro mettono a repentaglio la loro vita ogni giorno per pochi euro al mese ed una quotidianità che deve avere il respiro dei turni. Uomini e donne, giovani e meno giovani, assunti nella bufera parentopoli o senza la spintarella/bustarella, restano sempre e comunque lavoratori a rischio vita oltre l’asfalto.