Sottotitolo: che sfiga non essere un maschio eterosessuale!
Ma il fatto che questa aggravante sia stata respinta è evidentemente una prova inconfutabile di due cose: 1) la totale incapacità di ragionare logicamente della nostra classe politica; 2) l’omofobia molto più che strisciante di parte dei politici e, ahimè, di buona parte del paese.
Come dicevo, molti politici che hanno votato in senso contrario appellandosi ad una presunta incostituzionalità effettiva del provvedimento, hanno addotto come ragione il fatto che a partire da questo provvedimento la “maggioranza” ne sarebbe stata discriminata (?). Come se nel momento in cui viene accordato un “vantaggio” ad una “minoranza” automaticamente la “maggioranza” venisse privata di qualcosa.
Per questo dico che l’Italia è un paese omofobo. é evidente che in parte questo provvedimento avrebbe dato un primo
A proposito di questo, mi viene in mente il Vademecum per la sicurezza delle donne, distribuito dal comune di Roma. Se ne è parlato molto e qualche giorno fa si è organizzata a Roma una manifestazione di protesta (qui il post di DonnePensanti). Non sto qui ad elencare tutte le idiozie presenti nell’opuscolo che sono state suggerite o dall’evidente malafede o dall’abissale stupidità di chi l’ha scritto, ma mi soffermo solo sulla cosa che mi colpito di più. Mi sono venuti i brividi (brividi di schifo, s’intende) quando ho letto il frontespizio: “Sicurezza: un lusso che oggi noi donne vogliamo permetterci”. La sicurezza di un cittadino di Roma o di qualsiasi altra città è garantita dallo Stato, la sicurezza di una donna (e a quanto pare di un omosessuale) è un lusso.
Insomma se non sei un maschio eterosessuale è meglio che non ti azzardi ad uscire per strada che non si sa mai. Se sei un omosessuale e/o donna e giri per strada con il tuo compagno/a per mano e/o sola di notte e qualcuno ti aggredisce il fatto è questo: te la sei cercata e un po’ è pure colpa tua.
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