E' sempre sorprendente come ci si possa confondere su questo punto: i fanatismi sono tutti simili, sono basati sull'intolleranza, sull'odio, sulla discriminazione, sull'osservanza pedissequa della parola scritta, del libro sacro; l'altruismo, l'abnegazione, il rispetto, non hanno necessità del sostegno dottrinario, forse trovano un compendio nel sostegno concettuale di una dottrina ma non ne sono causati. Le conseguenze, in quest'ultimo caso, potrebbero essere quelle osservabili nel filmato: è nel nome del vangelo che si agisce, o si crede di agire, per il bene, e quindi brandendolo come una spada si cerca di piegare gli altri a quella volontà e non il contrario. Il contrario è: è nel nome del solidarismo universale e dell'umanitarismo che si agisce, la dottrina è un corollario.Del resto, mi chiedo: senza la forte imposizione di una dottrina sarebbe possibile rinunciare al naturale egoismo? Sì, l'intelligenza razionale, anche se non accompagnata da compartecipazione affettiva, è in grado di comprendere (e ne è stata probabilmente all'origine) i principi che regolano i diritti universali. E chi si dà alle scritture rinuncia al proprio naturale egoismo? Non sono nella testa di tutti i fervidi credenti, ma alcune manifestazioni esteriori e di pensiero lascerebbero intendere di no.Infine, per non voler essere quello che grida alla tolleranza ma si comporta da intollerante, affermo la piena legittimità, per chi lo desidera, di credere in Dio e seguirne i dettami. Osservo solo che sarebbe bello che le varie dottrine religiose non fossero un impedimento a un miglioramento dei rapporti tra umani.
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