Quando in Veneto qualcuno si sente apostrofare in questo modo da una persona, soprattutto se anziana, non s'abbia a male: è il modo che usiamo per indicare la persona straniera, senza alcun razzismo né tendenze xenofobe.
Eppure vi è un luogo, nella provincia di Treviso, in cui "foresto" assume un altro significato. Ci troviamo ad Asolo, paese di impronta medievale adagiato nelle verdi colline trevigiane, così bello da esser stato inserito fra i Borghi più belli d'Italia.
Da ilmioangolocreativo.blogspot.com
Qui, e solo qui, le caratteristiche strade ombreggiate che portano al paese prendono il nome di "foresti".
Tale nome richiama la
presenza delle piante d'alto fusto che ricoprivano i bordi delle strade,
fornendo sollievo d'ombra e di fresco al viandante che affrontasse la
salita lungo i foresti. I foresti che portano ad Asolo sono quattro: il
foresto Vecchio, il foresto di Pagnano, il foresto del Casonetto e il
foresto Nuovo, quest'ultimo costruito all'inizio del secolo scorso.
Esiste un ulteriore foresto, il più corto e più diretto per giungere
ad Asolo, e forse per questa sua caratteristica si chiama "Forestuzzo",
benchè il nome antico fosse "foresto di Castelfranco". (fonte: http://www.prolocoasolo.it/).
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La
Rocca
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Le
Mura della Città
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Il
Castello - Teatro "Duse"
- La
"Bot"
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Le
Terme Romane
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Il
Teatro Romano
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Il
Duomo
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Santa
Caterina
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San
Gottardo (Sant'Angelo)
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San
Pietro (San Luigi)
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Casa
della Duse
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Fondazione
Malipiero
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Il
Museo Civico
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Teatro
"dei Rinnovati"
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Villa
Freya
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Foresto
Nuovo
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Foresto
Vecchio
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Forestuzzo
(dell'Ospedale)
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Foresto
del Casonetto
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Foresto
di Pagnano
LA LEGGENDA DEI FORESTI
Si narra che un fantasma abbia trovato dimora fra queste vie, in special modo nel foresto Vecchio. Si dice sia lo spirito di un nobiluomo, che fu trafitto dalla spada di un altro nobile durante un duello. Il poveretto, sanguinante, si sarebbe trascinato lungo tutta la strada in cerca di aiuto, chiedendo soccorso a ogni casa che trovava sul suo cammino, ma senza che nessuna porta gli venisse aperta.
La mattina seguente gli abitanti della strada lo trovarono dissanguato, ormai morto.
La leggenda dice che ogni primo plenilunio del mese il nobile si ripresenti lungo il foresto Vecchio, bussando alle porte e chiedendo continuamente aiuto. Sembra che un fondo di verità in questa leggenda ci sia: in quella strada, almeno fino al 1970, esisteva una croce di pietra addossata a uno degli alberi che costeggiano la strada, e che sembra ricordasse l'avvenimento.
Ma è l'intero Foresto Vecchio a nascondere qualcosa di veramente interessante. Sembra infatti che esista una seconda leggenda sul luogo, secondo la quale le persone che s'incamminavano di notte lungo questa strada potessero fare strani incontri. Si trattava di animali e di uomini che, non appena arrivavavo abbastanza vicini da essere scorti distintamente, si palesavano epr quello che erano veramente, il Diavolo. E si doveva scappare subito da quel luogo, prima che il demonio potesse catturare l'incauto viandante e portarlo con sè agli Inferi.
Ma non è tutto. Lungo il Foresto Vecchio si trovano infatti numerose case abbandonate, dalle quali sembravano uscire delle grida, rumori di catene strascicate, perfino evanescenti apparizioni.
Non si sa come mai proprio questa strada sia tanto interessata da fenomeni di questi tipo, ma sarebbe davvero interessante scoprirlo!