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Te sì un foresto!

Da Pensierospensierato @P3nsi3ro
Quando in Veneto qualcuno si sente apostrofare in questo modo da una persona, soprattutto se anziana, non s'abbia a male: è il modo che usiamo per indicare la persona straniera, senza alcun razzismo né tendenze xenofobe. Eppure vi è un luogo, nella provincia di Treviso, in cui "foresto" assume un altro significato. Ci troviamo ad Asolo, paese di impronta medievale adagiato nelle verdi colline trevigiane, così bello da esser stato inserito fra i Borghi più belli d'Italia.

Te sì un foresto!

Da ilmioangolocreativo.blogspot.com

Qui, e solo qui, le caratteristiche strade ombreggiate che portano al paese prendono il nome di "foresti".  Tale nome richiama la presenza delle piante d'alto fusto che ricoprivano i bordi delle strade, fornendo sollievo d'ombra e di fresco al viandante che affrontasse la salita lungo i foresti. I foresti che portano ad Asolo sono quattro: il foresto Vecchio, il foresto di Pagnano, il foresto del Casonetto e il foresto Nuovo, quest'ultimo costruito all'inizio del secolo scorso.  Esiste un ulteriore foresto, il più corto e più diretto per giungere ad Asolo, e forse per questa sua caratteristica si chiama "Forestuzzo", benchè il nome antico fosse "foresto di Castelfranco". (fonte: http://www.prolocoasolo.it/).
Te sì un foresto!
  1. La Rocca
  2. Le Mura della Città
  3. Il Castello - Teatro "Duse"
  4. La "Bot"
  5. Le Terme Romane
  6. Il Teatro Romano
  7. Il Duomo
  8. Santa Caterina
  9. San Gottardo (Sant'Angelo)
  10. San Pietro (San Luigi)
  11. Casa della Duse
  12. Fondazione Malipiero
  13. Il Museo Civico
  14. Teatro "dei Rinnovati"
  15. Villa Freya
  16. Foresto Nuovo
  17. Foresto Vecchio
  18. Forestuzzo (dell'Ospedale)
  19. Foresto del Casonetto
  20. Foresto di Pagnano
LA LEGGENDA DEI FORESTI Si narra che un fantasma abbia trovato dimora fra queste vie, in special modo nel foresto Vecchio. Si dice sia lo spirito di un nobiluomo, che fu trafitto dalla spada di un altro nobile durante un duello. Il poveretto, sanguinante, si sarebbe trascinato lungo tutta la strada in cerca di aiuto, chiedendo soccorso a ogni casa che trovava sul suo cammino, ma senza che nessuna porta gli venisse aperta. La mattina seguente gli abitanti della strada lo trovarono dissanguato, ormai morto. La leggenda dice che ogni primo plenilunio del mese il nobile si ripresenti lungo il foresto Vecchio, bussando alle porte e chiedendo continuamente aiuto. Sembra che un fondo di verità in questa leggenda ci sia: in quella strada, almeno fino al 1970, esisteva una croce di pietra addossata a uno degli alberi che costeggiano la strada, e che sembra ricordasse l'avvenimento. Ma è l'intero Foresto Vecchio a nascondere qualcosa di veramente interessante. Sembra infatti che esista una seconda leggenda sul luogo, secondo la quale le persone che s'incamminavano di notte lungo questa strada potessero fare strani incontri. Si trattava di animali e di uomini che, non appena arrivavavo abbastanza vicini da essere scorti distintamente, si palesavano epr quello che erano veramente, il Diavolo. E si doveva scappare subito da quel luogo, prima che il demonio potesse catturare l'incauto viandante e portarlo con sè agli Inferi. Ma non è tutto. Lungo il Foresto Vecchio si trovano infatti numerose case abbandonate, dalle quali sembravano uscire delle grida, rumori di catene strascicate, perfino evanescenti apparizioni. Non si sa come mai proprio questa strada sia tanto interessata da fenomeni di questi tipo, ma sarebbe davvero interessante scoprirlo!
  

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