NOME: LoneStar Corporation
ANNO DI FONDAZIONE: 2091
CAPITALE: 520 Miliardi US$/2.140 Miliardi CCC
DIPENDENTI: 22.682/1.405.350
CEOs: Rudolph Guggenheim, Paul Starling, Anita Fitzgerald, Novak Grant
SEDE: Comet Station/New Forge
ATTIVITÀ PRINCIPALI: Navi
COLLABORAZIONI PRINCIPALI: Atlantis Inc, USA, Canada, NATO, Astral Inc, Central Cluster
PERSONE CHIAVE: Ian Waters, Paul Starling, Novak Grant
BREVE STORIA
Nata dalle ceneri delle più importanti aziende americane nel campo della produzione di missili, la LoneStar deve la sua fama al luminare della missilistica del XXI secolo, Rudolph Guggenheim. Sotto la sua guida la Pacific Rockets Company vide fiorire i pochi e malmessi stabilimenti nella periferia californiana, proprio mentre i colossi dell’avionica pagavano il prezzo di una lunga e profonda crisi del settore.Forte di una predominanza indiscussa la PRC ottenne sovvenzioni statali al fine di istituire una vera e propria divisione di ricerca che riuscisse a rinnovare il comparto aereonautico. Guggenheim sfruttò i propri allacci politici per ottenere importanti commesse statali, forte di uno sviluppo sempre maggiore verso la propulsione ionica anche in campo aereonautico.Trent’anni dopo la fondazione, ovvero quando Paul Starling divenne CEO e azionista di maggioranza, tutti credettero che il destino della PRC dovesse seguire quello di altre compagnie sovvenzionate dagli stati sovrani. Starling dimostrò al mondo che si poteva fare business con stati e privati alla stessa maniera, strappando altre commesse alla NATO e riuscendo a dare la spinta necessaria all’azienda per diventare il leader in un settore che dopo il boom d’inizio secolo, viveva una seconda stagnazione.Dando all’azienda il nome odierno, Starling attuò una trasformazione radicale riducendo drasticamente la produzione di armi e velivoli convenzionali, per affacciarsi al marcato dei velivoli spaziali, tanto che già prima della seconda metà del 2100 l’azienda non possedeva più stabilimenti di armi, ma solo piattaforme di lancio e cantieri per lo sviluppo di componenti spaziali.La vera rivoluzione arriva però alla fine del XXII secolo, con il progetto Kestrel: a seguito del lancio di Olympus da parte della Astral, l’azienda guidata da Starling coglie l’occasione per rinnovarsi e rinnovare la propria fetta di mercato, cavalcando la seconda era spaziale, in diretta competizione con la neonata Satellite Corporation, erede delle agenzie spaziali occidentali.Forte della collaborazione con la Astral, l’azienda ormai da più di cento anni in mano alla famiglia Starling, tentò di lanciare sul mercato il prototipo della prima corvetta a lungo raggio della storia. Il progetto Arrow portò l’azienda a scontrarsi con innumerevoli proteste e difficoltà che misero fine alla collaborazione tra le due aziende.La morte prematura di Wallace Starling segnò però una battuta d’arresto, proprio mentre venivano tracciate le prime rotte attorno a Crosspoint, il legame che l’azienda manteneva con la Terra venne meno e la nuova proprietà decise di spostare le attività verso un sistema allora considerato periferico e di poca importanza: New Forge. Sotto la guida di Anita Fitzgerald la LoneStar riguadagnò terreno nei confronti dei suoi concorrenti, senza però riuscire a colmare l’ormai evidente divario tra le navi prodotte nei cantieri della Satellite e quelle progettate a New Forge.Quando il governo di Crosspoint divenne predominante sugli stati terrestri, la LoneStar era una delle pochissime società in grado di raccogliere la sfida di costruire navi spaziali da armare per un’eventuale guerra, così le corvette di classe Arrow e soprattutto i neonati incrociatori di classe Angel donarono nuovamente l’appellativo di armaioli agli uomini di New Forge.Ottenuta nuovamente la predominanza in campo militare la LoneStar dovette fare i conti con l’avvento di nuovi tipi di propulsioni e con le enormi sovvenzioni con cui il governo ormai indipendente di Nuova Europa sovvenzionava la Satellite. La nomina di Novak Grant riportò l’azienda agli standard conosciuti all’inizio del ventiquattresimo secolo, ma indeboliti da un divario tecnologico incolmabile i vascelli della LoneStar risultano oggi competitivi solamente all’interno dei confini dello Sciame Centrale.
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