Magazine Fantasy

Teaser Tuesday

Da Glinda

Teaser Tuesday #62

Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì.

Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 
Ecco le regoline! 

  • Prendi il libro che stai leggendo;
  • Aprilo in una pagina a caso;
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto. 


Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!


Da L'oceano alla fine della strada, di Neil Gaiman di cui vi mostro la cover originale perché quella italiana è davvero pessima. (qui)
Teaser Tuesday #62

Non avevo idea di dove ci trovassimo, ma non riuscivo a credere che fossimo ancora sui terreni degli Hempstock, tanto meno che quello fosse il mondo nel quale ero cresciuto. Qui il colore del cielo era l’arancione sbiadito di una spia luminosa; le piante, aguzze, simili a enormi aloe seghettate, erano di un cupo verde argenteo, tanto da sembrare forgiate con il bronzo dei cannoni.
La moneta che tenevo nella sinistra, e che era stata scaldata dal calore del mio corpo, cominciò di nuovo a raffreddarsi fino a diventare gelida come un cubetto di ghiaccio. Con la destra stringevo la mano di Lettie Hempstock più forte che potevo.
«Ci siamo» disse.
Lì per lì pensai di avere davanti un edificio; che fosse una specie di tenda, alta come una chiesa di campagna, fatta di tela rosa e grigia agitata dalle raffiche di vento, sotto il cielo arancione; una sbilenca struttura di tela, consumata dalle intemperie e strappata dal tempo.
Poi si girò e ne vidi la faccia, e alle orecchie mi giunse un uggiolio, come di un cane bastonato, finché non mi resi conto che a piagnucolare ero io.
Una faccia irregolare, gli occhi due buchi profondi nel tessuto. E dietro non aveva niente, una maschera di tela grigia grande quanto non avrei mai potuto immaginare, tutta lacera e a brandelli, agitata dalle raffiche del vento di tempesta.
Qualcosa si spostò, e l’essere cencioso rivolse lo sguardo in basso.
«Rivela il tuo nome» intimò Lettie Hempstock.
Una pausa di silenzio. Occhi vuoti erano puntati su di noi. Poi, una voce piatta come il vento disse: «Io sono la signora di questo luogo. Sono qui da lungo, lungo tempo. Da prima che i nanerottoli cominciassero a sacrificarsi l’un l’altro sulle rocce. Il mio nome è mio, piccina. Non tuo. Perciò lasciami stare, prima che vi spazzi via tutti». Fece un gesto con il braccio che pareva una vela maestra strappata, e mi sentii rabbrividire.
Lettie Hempstock mi strinse la mano e ripresi coraggio. Disse: «Insomma! T’ho chiesto come ti chiami! Ché finora ho sentito soltanto fanfaronate sul tempo e sugli anni. Avanti, caccia ’sto nome e non te lo chiedo una terza volta». Adesso sì che parlava come una campagnola. Forse era la rabbia che aveva nella voce: a Lettie le parole uscivano diverse quand’era arrabbiata.
«No» sussurrò laconico l’essere grigio. «Ragazzina, ragazzina… Dimmi, chi è il tuo amico?»
«Non parlare» mi bisbigliò Lettie. Io annuii e serrai le labbra.
«Uffa, mi sto stancando» disse la cosa grigia scrollando capricciosa gli stracci che aveva come braccia. «Qualcuno è venuto da me per implorare amore e aiuto. Mi ha detto che avrei potuto rendere felici quelli come lui. Perché sono creature semplici, tutti quanti desiderano soltanto denaro, nient’altro che denaro. Quei piccoli gettoni che si ricevono in cambio del lavoro. Me l’avesse chiesta, gli avrei dato la saggezza, o magari la pace, pace assoluta…»
«Manco per sogno» intervenne Lettie Hempstock. «Tu non hai niente da dargli di quello che vogliono. Lasciali perdere.»
Si alzò una folata e agitò la mastodontica figura, tutto uno sbatacchiare di vele smisurate, e quando il vento si acquietò vidi che la creatura aveva cambiato posizione. Sembrava essersi accucciata, più vicino al suolo, e ci stava esaminando come un enorme scienziato di tela alle prese con due topolini.
Due topolini terrorizzati che si tenevano per mano.

Teaser Tuesday #62
Questo libri mi sta stregando e ho segnato questo estratto proprio per farvelo leggere (ho barato non pescando a caso, lo so). 
Aspetto i vostri teaser!


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