Nuova settimana, nuovo libro. In questo caso parliamo de La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega 2008, tradotto praticamente ovunque. Ha raccolto tanta approvazione, quanta disapprovazione, e la mia curiosità non poteva più essere tenuta a freno. Ci stavo andando un po’ con i piedi di piombo, per tutte le critiche, ma se devo essere sincera, ormai mi sono rilassata, merito del modo di scrivere dell’autore, e mi sto godendo la lettura, con note positive e negative, vedremo…

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•Riporta anche il titolo e l’autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall’estratto
Di nuovo, sto leggendo La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano:

Per la prima volta Mattia si vergognò di avere ventidue anni ed essere ancora senza patente. Era un’altra delle cose che si era lasciato indietro, un altro passo ovvio nella vita di un ragazzo che lui aveva scelto di non compiere, per tenersi il più possibile al di fuori dell’ingranaggio della vita. Come mangiare i popcorn al cinema, come sedersi sullo schienale di una panchina, come non rispettare il coprifuoco dei genitori, come giocare a calcio con una pallina di stagnola arrotolata o stare in piedi, nudo, di fronte a una ragazza. Pensò che da quel preciso istante sarebbe stato diverso. Decise che avrebbe preso la patente al più presto. L’avrebbe fatto per lei, per portarla in giro. Perché aveva paura ad ammetterlo, ma quando era con lei sembrava che valesse la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.
Dal momento che si tratta di un bestseller, sono sicura che molti di voi lo avranno letto. Cosa ne pensate? Vi è piaciuto?
