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Teaser Tuesdays #77

Da Glinda
Teaser Tuesdays #77Anche col freddo e il gelo, non manca Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading. Sappiate che sono molto, molto arrabbiata con voi. Perché? Facile, perché latitate! O meglio, vi vedo accorrere numerosi sul blog facendo impennare le visite e le visualizzazioni di pagina (cosa per cui vi amo amo amo), ma i commenti scarseggiano! Che succede, siete impigriti dalle vacanze di Natale? Sappiate che ogni volta che decidete di non lasciare un commentino a un post, una fata muore. Sono pessima, lo so, ma forse le minacce funzioneranno più delle lusinghe? In ogni caso è il momento del Teaser, a cui spero partecipiate! Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser.
Ecco le regoline!
  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!Siccome avevo proprio bisogno di qualcosa di frizzante e dinamico da leggere, ho subito iniziato "Zombie allo specchio".

Teaser Tuesdays #77
I cardini della porta cigolarono.
Cole s’intrufolò nella stanza chiudendo subito la porta a chiave in modo che nessuno potesse entrare. L’ansia sparì e provai un gran sollievo, e tutto a un tratto mi sentii elettrizzata.
Era tornato. Sano e salvo.
Era mio.
Quando mi guardò rabbrividii, aspettando trepidante di avere una visione. Sperando di averne una.
Ogni giorno, da quando ci eravamo conosciuti, la prima volta che i nostri sguardi si incrociavano ci capitava di avere dei flash sulla nostra vita futura. In quelle visioni ci baciavamo, combattevamo contro gli zombie o addirittura ci tenevamo per mano seduti su un dondolo. Quella notte, come succedeva quasi sempre da quando ero stata ferita, non accadde nulla e provai solo una profonda delusione.
Perché le visioni erano sparite?
In cuor mio temevo che uno di noi avesse innalzato una specie di barriera emotiva e sapevo che non ero stata io.
Ero troppo innamorata di lui!
Con il testosterone che sprigionava, Cole riusciva immancabilmente ad attirare l’attenzione di tutte le ragazze nel raggio di quindici chilometri. Aveva solo diciassette anni, però sembrava molto più grande. Aveva un sacco di esperienza sul campo di battaglia: combatteva nella guerra tra umani e zombie praticamente da quando aveva cominciato a camminare. E di esperienza ne aveva parecchia anche con le ragazze. Forse troppa. Sapeva esattamente cosa dire, cosa fare... e noi andavamo in brodo di giuggiole. Non avevo mai incontrato nessuno come lui e dubitavo che mi sarebbe successo in futuro.
Era vestito di nero dalla testa ai piedi, come un fantasma della notte. I suoi capelli corvini erano arruffati, pieni di foglie e ramoscelli. Non si era preso la briga di pulirsi la faccia, aveva le guance striate di nerofumo, sporche di terra e sangue.
Così. Maledettamente. Sexy.Gli occhi viola, di una purezza quasi ultraterrena, assunsero un’aria distaccata e imperscrutabile; le labbra si serrarono in un’espressione dura e angosciata. Ma io lo conoscevo bene e sapevo che quella era la sua faccia da ce-l’ho-con-il-mondo-intero-ma-faccio-finta-che-tutto-vada-bene.
«Cosa ci fai ancora in piedi, Ali?»
Ignorai sia la domanda che l’asprezza del tono, consapevole che si comportava così solo perché era molto preoccupato per me. «Cosa c’è che non va?» chiesi. «Cos’è successo là fuori?»
Senza dire una parola posò le armi: i pugnali, i caricatori, le pistole e la sua amata balestra. Mi resi conto che era venuto da me senza passare da casa.
«Ti hanno azzannato?» gli domandai. Soffriva? I morsi degli zombie rilasciavano una tossina urticante. Certo, avevamo un antidoto, ma il corpo umano poteva assorbirne solo una quantità limitata prima di crollare.
«Ho visto Haun» rispose infine.
Oh, no! «Cole, mi dispiace un sacco!» Haun era stato ucciso poco tempo prima dagli zombie. Il fatto che Cole l’avesse rivisto poteva significare una cosa sola: era risorto dalla tomba come nemico.
«Sapevo che sarebbe successo, ma non ero pronto a trovarmelo davanti.» Poi si levò la camicia.
Il suo corpo scolpito mi aveva sempre lasciata senza fiato e fu così anche questa volta, nonostante l’orrore della nostra conversazione. Me lo mangiai con gli occhi: il piercing al capezzolo, così deliziosamente peccaminoso, il petto muscoloso e la tartaruga ricoperti di tatuaggi. Ogni disegno, ogni parola significavano qualcosa per lui: dai nomi degli amici che aveva perso nella guerra alla falce del Cupo Mietitore. Perché Cole era proprio questo: un mietitore di zombie.
Era un vero duro... il cattivo che i mostri avrebbero avuto paura di trovare nei loro armadi.
E si stava avvicinando. Fremevo di eccitazione, aspettando che mi prendesse tra le braccia. Invece mi passò di fianco, si buttò sul letto e si coprì la faccia con le mani piene di graffi.
«Stanotte l’ho incenerito. Eliminato per sempre.»
«Oh, Cole, mi dispiace moltissimo.» Mi sdraiai accanto a lui e gli accarezzai una coscia, cercando di consolarlo. Sapevamo entrambi che in realtà non aveva incenerito Haun e nemmeno il suo fantasma. La creatura con cui aveva combattuto non aveva né la personalità né il carattere del nostro amico. Aveva solo la sua faccia, niente di più. Il suo corpo non era altro che un guscio vuoto mosso da un’inestinguibile sete di cattiveria.
«Non avevi scelta» aggiunsi. «Se l’avessi risparmiato, sarebbe tornato per dare la caccia a te e ai nostri amici, e avrebbe fatto del suo meglio per distruggerci.»
«Lo so, ma questo non rende le cose più facili» sospirò lui.
Lo osservai con maggior attenzione. Aveva ferite arrossate sulle braccia, sul petto e sulla pancia. Gli zombie erano spiriti, fonte di vita – o di morte, in questo caso – e solo altri spiriti potevano lottare contro di loro. Di conseguenza, per affrontarli eravamo obbligati a uscire dai nostri corpi, un po’ come sfilare la mano da un guanto. Ma anche se ce lo lasciavamo alle spalle, inerte, il fisico era ancora collegato allo spirito e qualunque ferita li danneggiava entrambi.

Niente pagina perché lo ho in ebook 

Teaser Tuesdays #77  
ASPETTO I VOSTRI TEASER!

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