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TEATRO - Al Tor Bella Monaca in scena "Peau":

Creato il 15 maggio 2012 da Andreakur
Il fascino, la magia e la meraviglia di una storia antica, che svela i misteri e la bellezza dell'animo umano, è portata ora in scena al Teatro Tor Bella Monaca nell'allestimento firmato da Vincenzo Manna, che affronta tematiche sicuramente poco frequentate per il pubblico dei più giovani. Ed infatti, argomenti come, la scoperta della sessualità, la precarietà delle relazioni affettive all'interno del nucleo familiare, il coraggio di tenere fede alla propria coscienza e di affrontarne le sofferenze, trovano spazio, linguaggio e azione nella pièce teatrale che toglie alla fiaba ogni connotazione medievale, per creare figure universali nelle quali rispecchiarsi e riconoscersi. Non si parla quindi di re, regine, principi e principesse, ma con tre soli attori in scena - un uomo per il ruolo del padre, un'attrice per la figlia/madre e un attore per tutti i ruoli secondari - si indaga sull'interiorità dell'individuo, sulle passioni e i sentimenti più profondi, che sono alla base delle relazioni tra gli uomini. Così, lo sviluppo narrativo è scandito dal rapido susseguirsi di scene, secondo modalità mutuate dalla narrazione televisiva e dalle soap opera, mentre i dialoghi sono brevi e significativi con l'obiettivo di alleggerire il racconto e coglierne anche la comicità.
Sul palcoscenico prende vita il racconto di un re che, al culmine della fortuna, perde l'amata moglie per un'improvvisa malattia. La regina in punto di morte gli fa promettere di non risposarsi a meno di trovare una donna più bella e intelligente di lei. Il re riesce a mantenere la promessa fino al giorno in cui si innamora della loro figlia, l'unica donna in grado di poter competere con la madre. Il re la chiede in sposa, ma la ragazzina non vuole cedere alle richieste del padre. Di fronte alla sua insistenza è costretta a scappare da palazzo nascosta sotto una lurida pelle d'asino. Attraversa terre e paesi, ignorata da tutti per il suo aspetto e il cattivo odore. Finché un giorno trova ospitalità presso una contadina, che la assume come porcilaia. Proprio qui un giovane principe la vede nella sua reale bellezza e se ne innamora. Dopo numerose traversie riesce a sposarla venendo a scoprire solo alla fine che sua moglie è una principessa.
Lo spettacolo, una coproduzione del Teatro di Roma e 369gradi vuole essere una riflessione che mostra come un'alterazione dei delicati equilibri che regolano la vita del nucleo familiare, possa produrre uno sconvolgimento tale da minare la sopravvivenza dell'individuo, della famiglia e della società stessa.

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