Federicapaola Capecchi - coreografa e ideatrice, insieme a Francesco Tadini, del Festival – con la sua compagnia OpificioTrame, chiude i week end di spettacoli di Coreografia d’Arte, con lo Studio coreografico su L’occhio della pittura di Emilio Tadini - una replica omaggio a Emilio Tadini - già presentato nella III° edizione del 2012; e con lo spettacolo In quarta persona, ispirato alle 11 tavole Anatoms di Man Ray, che ha aperto il Festival il 29 novembre scorso.
In Studio coreografico su L’occhio della pittura di Emilio Tadini - giovedì 19 dicembre 2013 - in scena: Alessandro Amici, Veronica Gambini, Elena Rossetti, Stefano Roveda e Federicapaola Capecchi. E con la partecipazione straordinaria del pianista e compositore Stefano Gueresi.
In Dancing whit Man Ray - In quarta persona - sabato 21 dicembre 2013 - in scena: Veronica Gambini, Annalisa Morelli, Elena Rossetti, Stefano Roveda e Federicapaola Capecchi.
Studio coreografico in progress su L’occhio della pittura di Emilio Tadini
Lo studio coreografico in progress su L’occhio della pittura di Emilio Tadini ha debuttato il 24 novembre 2012 all’interno di Coreografia d’Arte III° edizione. Emilio Tadini è una delle grandi passioni della coreografa milanese Federicapaola Capecchi, tanto come pittore quanto come scrittore, tanto come pensatore quanto come osservatore del contemporaneo.
“[...] forse rendere visibile qualcosa implica ogni volta, del tutto ‘naturalmente’, l’occultamento di ‘tutto il resto’. Una specie di sospensione, di messa fra parentesi […] “ da “L’occhio della pittura”, Saggio di Emilio Tadini
L’occhio della pittura, Emilio Tadini
L’occhio della pittura è forma e sintesi, equilibrio e maestria affabulatoria e pittorica. È un’enorme equazione in cui è discussa la forma d’arte per eccellenza: la vita. In ogni mio lavoro, da quando ho scelto, forsennatamente, la danza come la mia vita, cerco di parlare della vita, delle persone, di noi, delle cose che ci muovono. Vi lascio quindi immaginare il fascino e i mondi che mi sono aperti dinanzi a quest’opera mastodontica, rivoluzionaria e significativa. Diversamente da Fiaba Image/Magie, un’altra opera di Emilio Tadini dalla quale nacque lo spettacolo “E Ancora”, che era una grande fiaba e poesia, questa, L’occhio della pittura, è per me un complesso e affascinante trattato di sociologia. Per questo stesso motivo è troppo seducente e attraente nelle possibilità che mi offre, di addentrarmi, fino a raschiare il fondo delle cose, nelle maglie della vita, dei corpi, degli individui, dei rapporti. Così, questo che doveva essere uno spettacolo “per coreografia d’arte”, da subito e gradualmente al tempo stesso, dentro di me ha preso corpo, forma e ombre di una creazione cardine del mio percorso, come persona e come coreografa. Di conseguenza devo lasciarle, e lasciarmi, tempo e spazio. Lo stesso spazio infinito che Emilio Tadini lascia sempre al lettore dei suoi testi e all’osservatore dei suoi quadri, uno spazio vuoto (positivo) per muoversi tra differenti versioni, visioni e narrazioni. Questo, dunque, è un primo stadio verso quello che sarà lo spettacolo/produzione. Dove visibile e invisibile, detto e non detto si contendono lo spazio, che non riesce a contenere la narrazione. Dove non si riesce a prescindere dalle persone: chi sono, il loro soggettivo, il carattere, la natura; dove il corpo immerso in ciò che chiamiamo mondo, conduce in un luogo da abitare, in un immaginario che manifesta presenze concrete, in un sapere sensibile che risponde al desiderio, e che, al tempo stesso, lo suscita. Dove infanzia ed età adulta sono legate da un filo che tesse domande e trame all’infinito, senza mai riuscire a colmarle. Dove in un mondo in cui tutto procede per significati indotti, la semplicità è una delle cose più difficili da ottenere, da riconquistare, insieme alla propria identità. Federicapaola Capecchi
“Le figure sono ombre,
le ombre delle cose
portate dalla luce dello sguardo.
Dev’essere così
che si fanno i dipinti: guardando
il lato – come i ciechi,
che guardano sempre altrove,
senza fretta, convinti
e sorridono al niente.” Emilio Tadini da “L’insieme delle cose”
L’occhio della pittura, Emilio Tadini – particolare -
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OpificioTrame compagnia di danza e physical theatre
Stefano Roveda, Foto di Alvise Alessandro Crovato
STEFANO ROVEDA (danzatore)
Nato a Rho l’8 luglio 1986 si avvicina alla danza presso il centro City Dance di Salvatore Guglielmo. Nel 2009 si laurea in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, teorie e metodi del linguaggio e della comunicazione per lo spettacolo, presso l’Università degli Studi di Milano. Approfondisce lo studio della danza contemporanea presso l’Arsenale della Danza della Biennale di Venezia e Modem Atelier della Compagnia Zappalà Danza.
A partire dal 2009 prende parte a diverse creazioni del coreografo Ismael Ivo per Biennale di Venezia, Tones on the Stones Festival, Napoli Teatro Festival e Impulstanz Vienna. Lavora con le compagnie AIEP Ariella Vidach, Artemis Danza Monica Casadei e Le Supplici Fabrizio Favale e per i coreografi Roberto Zappalà e Roberto Castello.
Collabora con la compagnia milanese OpificioTrame e Spazio Tadini dal 2008, lo Spazio Teatro Nohma di Milano e con Collettivo Nada a Napoli. Dal 2013 collabora con C.ie Zerogrammi.
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Elena Rossetti
ELENA ROSSETTI (danzatrice)
Inizia la formazione classica a Piacenza con insegnanti di fama internazionale. Vincitrice di 3 prestigiose borse di studio completa la formazione classica presso l’Accademia Princesse Grace di Montecarlo, si diploma presso l’Accademia di danza Contemporanea di Milano, continua poi a specializzarsi alla London Contemporary School. Fino ad oggi continua ad aggiornarsi seguendo seminari in Italia e all’estero tenuti da coreografi di grande fama tra cui Ivan Wolfe, Enzo Procopio, Laura Corradi, Koshro, Wichy Shich, Michele Villanova, Miguel Cragnolini e Anita Majari. Da subito prova interesse per l’anatomia umana e il funzionamento del corpo e la nascita del movimento; partecipa a corsi come: “Primi Passi” U.I.S.P. e congressi di” Medicina della Danza” nonché corsi di aggiornamento per insegnanti coordinati da docenti della Scuola di Ballo Teatro alla Scala. Come danzatrice ha lavorato con coreografi come Biagio Tambone, Francesco Ventriglia, Tery Weikel, Ariella Widach e Sarah Fahie e in prestigiosi luoghi come Il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Regio di Torino, il Queen Elisabeth Hall di Londra, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Municipale di Piacenza , RAI televisione ed altri. Come coreografa ha presentato il sui primi lavori nel 1998 a Marsiglia, nel 2005 in Svizzera, nel 2007 a Milano, nel 2009 ha coreografato l’Opera teatrale “Angelo quante volte un uomo” e dal 2010 collabora con la Fura dels Baus, nel 2012 ha presentato a Milano un video pro terremotati d’Emilia. Come insegnante tiene corsi e stage di danza classica, contemporanea, contact, moderna e laboratori coreografici e d’improvvisazione da più di 15 anni. Dal 2012 collabora con la compagnia milanese OpificioTrame.
Veronica Gambini
VERONICA GAMBINI (danzatrice)
Si avvicina allo studio della danza classica e moderna presso l’Accademia Franchino Gaffurio di Lodi.
Nel 2005 frequenta il corso per diploma presso il Centro Studi Coreografici Teatro Carcano di Milano,dove si perfeziona nella tecnica classica e contemporanea (Graham stile). Nel 2008 partecipa al programma per studenti internazionali (International Student Visa Program) presso la Steps on Broadway di New York, dove studia tecnica classica con Nancy Bielski e Wilhelm Burman, modern contemporaneo con Max Stone, Jana Hicks e Marijke Eliasberg, e sbarra a terra (metodo certificato Zena Rommett) con Margaret Winsley. Nello stesso anno inizia a collaborare con le coreografe Jana Hiks e Marijke Eliasberg con la compagnia The Next Stage Progect, collaborazione che proseguirà fino all’anno seguente in Olanda. Nel 2010 parte per Tel Aviv, dove perfeziona la tecnica di improvvisazione contemporanea (Gaga metod) con il coreografo della compagnia Batsheva Dance Company, Ohad Naharin. Tornata a Milano collabora come performer con i coreografi Roberto Castello, Ariella Vidach, Susanna Beltrami, Matteo Bittante e Paolo Mangiola.
Come insegnate collabora come assistente alla sua insegnante Marijke Eliasberg presso la Theatre School di Amsterdam, e negli ultimi anni tiene corsi di danza creativa, propedeutica e danza moderna in Milano e provincia. Dal 2013 collabora con la compagnia OpificioTrame.
Alessandro Amici
ALESSANDRO AMICI (attore e performer)
Forte di una formazione di 15 anni che attraversa molteplici esperienze, tra le quali l’espressione corporea, la pratica sportiva, acrobatica, si diploma alla scuola di teatro Quelli di Grock e frequenta l’Accademia del Filodrammatici di Milano. Approfondisce la sua formazione studiando e collaborando con Nikolaj Karpov, Bruce Myers, Mamadou Dioume, Danio Manfredini, Jordi Cortes Molina, Antonio Latella, D.Defazio, Simone Sandroni, Claude Coldy, Ariella Vidach.
In costante aggiornamento si dedica con passione allo studio del training fisico dell’attore e del danzatore contemporaneo, per avere una visione ampia e approfondita del lavoro sul corpo. Studia e pratica arti olistiche orientali.
Collabora con Federicapaola Capecchi dal 2004, il 2013 è la sua prima collaborazione con la compagnia OpificioTrame.
Coreografia e Regia: Federicapaola Capecchi
Federicapaola Capecchi, Ritratto, Foto & Copyright Marco De Iasi
FEDERICAPAOLA CAPECCHI (coreografa e danzatrice)
Coreografa e Danzatrice ha debuttato a giugno 2008 all’interno del 6° Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia (Direzione artistica di Ismael Ivo), con una creazione originale sul tema “Beauty. Art is beautiful!”, all’interno della piattaforma “giovani coreografi italiani”, frutto del progetto Choreographic Collision Part 1 e 2. Inizia studiando danza classica presso la Scuola Aurelio Millos e poi alla C.S.C di Milano, oggi SPID, con Elisabeth Kahan e David Sutherland. È con un Residenziale di Adriana Borriello presso il Teatro Elfo di Milano il suo primo incontro con la danza contemporanea. Prosegue in questa direzione studiando con Susanna Beltrami, Brigitte Hyon, Dominique Dupuy, Franco Reffo, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Il ’96 è un anno importante, nel quale incontra sia la danza butoh, che il teatrodanza. Per la danza butoh studia e lavora con Kayo e Yukio Mikami, partecipando anche alla produzione internazionale “Luna di Terra” al Teatro Franco Parenti di Milano. Incontra inoltre il maestro Kazuo Ohno e il figlio Yoshito Ohno, al Teatro Comunale di Ferrara. Ma è l’incontro con il teatrodanza che segna il suo percorso formativo e di ricerca. In questo senso importanti per il suo percorso artistico sono i seminari e i corsi di aggiornamento di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, Felix Ruckert, Raffaella Giordano e Giorgio Rossi. Nel tempo si dedica assiduamente allo studio e alla pratica della contact improvisation rinterpretandola ed elaborandola in un proprio codice coreografico. Dopo una felice esperienza con Marco Baliani nel progetto “Le Antigoni della Terra” a Bologna, decide di completare il suo percorso artistico approfondendo anche la formazione attorale, frequentando per diversi anni la scuola di teatro di Opus Personae a Milano, “Progetto Novecento” di M. Pernich e della Regione Lombardia e laboratori intensivi sul lavoro attorale con Danio Manfredini. La sua ricerca e curiosità la spingono costantemente a confrontarsi ed approcciare nuove e diverse esperienze: danza africana, il bharatanatyam, l’afro-contemporaneo, e a seguire corsi di aggiornamento di drammaturgia e scrittura scenica parallelamente a quelli di danza contemporanea. Nel 2006 è invitata al Festival Internazionale di Gorazde “Prijateljstva”, Bosnia Erzegovina, con lo spettacolo “Hybris” del quale cura lo studio del movimento e le coreografie. Nel 2005 fonda la compagnia OpificioTrame. Con questa, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Mani Tese, realizza lo spettacolo “Bambini non tirate gli estintori ai carabinieri” in replica dal 2003, lo spettacolo “Sotto Pelle”, “L’unico pensiero che mi occorre”, nel 2006 lo spettacolo “Resistenze”, la cui coreografia le vale la selezione per la prima parte di Choreographic Collision, progetto di ricerca coreografica di Viviana Palucci e Manola Bettio di FNASD e Biennale Internazionale della Danza Contemporanea di Venezia. In questa occasione approfondisce il lavoro di coreografa e di danzatrice contemporanea con Ismael Ivo, Jacopo Godani, Ted Stoffer, Reinhild Hoffann e Mi Na Yoo. Sono seguite altre produzioni e performances: “E Ancora”, “Il Carrello tiene tra i denti”, “Naked”, “Enlibertè”, “Naburi”, “AB [Against Bodies]“, “Sous la peau peut toucher…”, “Fragile. Question du confiance”, “Estreme”, “J’ai pas”; “Oltre Uomo”, “Studio coreografico su L’occhio della pittura di Emilio Tadini”, “Corpo 2.0”. Nel 2009 è invitata con la sua compagnia al PlayArezzo Festival, al Teatro Stabile di Innovazione Vascello (Roma). Nel 2011 inizia il progetto Spazio, corpo e potere di cui è ideatrice insieme a Francesco Tadini. Si è unita ufficialmente al progetto culturale di Francesco Tadini e Melina Scalise, divenendo socia, responsabile della sezione danza-teatro-musica, e con loro porta avanti una proficua collaborazione artistica già dal 2008, attivando un lavoro di ricerca, qualità, accessibilità e valorizzazione della danza, del teatrodanza, del teatro e della scena.
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Pianista e compositore: Stefano Gueresi
Stefano Gueresi
STEFANO GUERESI (pianista e compositore)
Nato a Mantova il 21 aprile 1960, studi pianistici con la concertista Elisabeth Muller Vivanti, studi di composizione con John Paynter. È iscritto alla SIAE in qualità di Autore e Compositore. Compone musica evocativa di luoghi e tempi lontani e fantastici, che affonda le sue radici tanto nella tradizione classica toutcourt che nel pop romantico-sinfonico degli anni Settanta.
Lavora a Radiobase (89.350 e 100.8OO mhz) come conduttore e critico musicale.
Nel 2003 è stato designato come rappresentante del Comune nel CdA del Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova.
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Studio coreografico in progress su L’occhio della pittura di Emilio Tadini
Con: Alessandro Amici, Federicapaola Capecchi, Veronica Gambini, Elena Rossetti, Stefano Roveda
Produzione: Spazio Tadini, OpificioTrame; anno 2012