Nel Karate le tecniche di calcio (GERI WAZA) hanno la stessa impostazione di quelle di pugno. Nascono da una corretta posizione del corpo e non possono essere eseguite con movimenti precisi appresi in anni di allenamento.
Esistono diversi tipi di calcio e di tecniche di piede ma tutte si basano sul corretto utilizzo del movimento delle anche, fondamentale per l’apertura del colpo e per la velocità con cui viene eseguito.
• Mae geri: calcio frontale
• Mawashi geri: calcio circolare
• Gyaku mawashi geri (o Ura mawashi geri): calcio circolare inverso
• Yoko geri (o Sokuto geri): calcio laterale
• Ushiro geri: calcio all’indietro
• Ushiro ura mawashi geri: calcio circolare all’indietro
• Otoshi geri: calcio all’ingiù (ad ascia).
• Mikazuki geri: calcio a mezzaluna (dall’esterno all’interno)
• Gyaku mikazuki geri: calcio a mezzaluna (dall’interno all’esterno)
• Kin geri, Gedan geri, Kinteki geri, o Tsumasaki geri: calcio ai testicoli
• Mae tobi geri: calcio frontale in volo
• Mawashi tobi geri: calcio circolare in volo
• Yoko tobi geri: calcio laterale in volo
• Nidan geri: doppio calcio volante
• Fumikiri: calcio tagliente
• Fumikomi: calcio battente
• Kizami geri: calcio con la gamba anteriore
• Namigaeshi: calcio a onda di risacca
Le tecniche di calcio hanno il grande vantaggio di avere un raggio d’azione molto ampio e di poter essere eseguite senza dover aprire la guardia, peculiarità molto utili durante un combattimento e che se ben utilizzate possono creare il vantaggio necessario a garantirsi la vittoria. L’importante è non dimenticare mai che tutte le medaglie hanno un rovescio, e in questo caso e dato dalla minor velocità dell’attacco (se paragonata a quella di un pugno) e la possibilità di essere atterrati (e facilmente sopraffatti) con una spazzata.
Sembra anacronistico dirlo ma non esiste la tecnica perfetta, tutte hanno dei limiti e dei punti deboli e serve molta umiltà per capirli, accettarli ed imparare a sfruttarli. Ogni buon maestro insegna ai propri allievi sfruttando le conoscenze secolari della disciplina, cercando di istruirli al meglio per poter forgiare una nuova generazione di futuri maestri capaci di perfezionarsi e di perfezionare il Karate.
Un fatto importante nel karate è quello di stare a piedi nudi nello svolgere la lezione, una scelta tecnica e filosofica che risponde ad esigenze pratiche e concettuali risalenti ai lontani periodi dei samurai.
Le ragioni fisiche: il piede è ricco di ricettori tattili che permettono di conoscere la conformazione del terreno senza interventi della vista. L’adattamento alle caratteristiche del suolo viene avvertito dai recettori dei tendini e delle articolazioni, permettendo al corpo di risponde alle percezioni in maniera naturale. Mantenere la giusta posizione è fondamentale nel Karate.
Un’altra delle ragioni che chiariscono perché i praticanti di karate tradizionale non usino protezioni ai piedi affonda le sue radici nel passato, quando i samurai divennero imbattibili nell’uso della spada, si chiesero cosa sarebbe stato di loro se fossero stati sorpresi disarmati. Di qui la necessità di imparare ad usare il corpo come un’arma e vennero sviluppate le prime tecniche a mano nuda. La loro evoluzione, e quella delle forme di lotta che in esse si fusero, portò alla codificazione di sistemi di combattimento a mano disarmata sempre più complessi che scaturirono nel Jūdō, nell’aikido e nel karate (giapponese). Lo stare a piedi nudi è un segno di umiltà, rispetto e di volontà di affrontare l’allenamento con la mente vuota dalle preoccupazioni quotidiane.