Una centrale Telecom Italia (fonte immagine: Forum AntiDigitalDivide.org)
L’annuncio da parte di Telecom Italia del progetto di potenziamento di 300 centrali telefoniche – entro fine anno – per estendere l’accesso Internet a banda larga ad utenti finora esclusi è di quelli da leggere con attenzione, per capire che la reale entità dei benefici di questo intervento è decisamente più limitata di quanto possa apparire in superficie. La notizia è riportata da varie testate ed agenzie, leggiamo ad esempio questo lancio Ansa:
Telecom:potenzia rete internet
Piu’ spazio per nuovi clienti, via libera da organo vigilanza
Telecom Italia potenziera’ entro fine anno 300 centrali telefoniche per internet a larga banda su rete fissa Adsl. Sara’ creato cosi’ ‘spazio’ per nuovi clienti diretti o per linee offerte all’ingrosso agli operatori concorrenti.Si tratta della maggior parte delle 500 centrali sature che erano state chiuse all’attivazione di nuove linee per evitare rallentamenti nella connessione.La soluzione ha il via libera dell’organo di vigilanza sulla parita’ di accesso alla rete.
Il titolo fa pensare ad un ampliamento considerevole, ma già nella prima frase della notizia si legge che saranno interessate 300 centrali. In realtà non si tratta di centrali fino ad oggi escluse dalla copertura ADSL: sono una (buona) parte di quelle 500 centrali su cui nel 2010 non erano state attivate nuove linee ADSL in quanto tali centrali erano sature, ovvero sottodimensionate rispetto alle esigenze delle rispettive aree.
Il problema è che, quando Telecom dichiara che in una determinata zona c’è l’ADSL, lo dice sulla base della fruibilità di servizi ADSL nella centrale che fa capo a quella zona e non fa riferimento al numero di utenti che potrebbero potenzialmente fruire di connettività ADSL. Per fare un esempio, a quella centrale potrebbero fare capo 200 utenti di telefonia fissa, ma ci potrebbero essere risorse per dare ADSL solo a 50 di loro: nonostante questo limite, Telecom Italia, nel dichiarare i dati relativi all’ADSL, dirà che quella zona è coperta anche se in realtà copre il 25% della sua popolazione.
Per questo motivo, il potenziamento di queste 300 centrali (o anche di tutte e 500 quelle bloccate all’attivazione di nuove linee) porterà ADSL a più utenti, ma non porterà cambiamenti significativi sulla mappa ufficiale che Telecom dichiara per la copertura ADSL sul territorio nazionale.
La notizia si chiude con la frase “La soluzione ha il via libera dell’organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete”: ci mancherebbe anche che non avesse approvato, penserà qualcuno… L’11 agosto è stato infatto chiuso un dossier aperto in seguito alle segnalazioni inoltrate da parte di Vodafone, Infostrada, Fastweb e BT Italia che avevano denunciato la “chiusura” delle centrali senza preavviso e la carenza di informazioni relative alle condizioni di saturazione degli impianti.