public domain.
Non succedeva dal 1979. La telefonata di oggi tra il presidente iraniano Hassan Rohani e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama entra a buon diritto nella storia. A chiamare è stato Obama dimostrando, con i fatti oltre che con le parole, che gli Stati Uniti giudicano con molta serietà le importanti aperture che il nuovo presidente iraniano sta concedendo in queste settimane. Se infatti Rohani ha detto di porre come paletto irrevocabile per un dialogo il sedersi al tavolo dei colloqui “essendo d’accordo sugli stessi principi. Solo allora potremo sviluppare una vera e propria road map”, sottolinea Rohani, parlando del dialogo che si sta aprendo sulla questione nucleare. Gli Stati Uniti, d’altro canto, si spingono ad ipotizzare un “alleggerimento delle sanzioni” verso l’Iran, in cambio di ”azioni significative, verificabili e trasparenti” proprio sul nucleare. Significative le parole che i due leader si sono scambiati durante la telefonata: ”Have a Nice Day”, e stato il saluto in inglese di Rohani; “Grazie, Dio sia il tuo Custode” (‘Khodahfez’), la risposta, in farsi, di Barack Obama.