Quello che vedete qui sopra, nella foto, sono io. Sarei io. Sarò io. Uffa, come dice Douglas Addams, il problema principale dei viaggi nel tempo non sono i paradossi temporali ma le coniugazioni dei verbi.
Paradossi grammaticali a parte, qui la storia è quella di un'operazione di comunicazione dell'operatore telefonico Orange. Che dopo anni di assenza di questi progetti, ci ripropone le immagini personalizzate, il riconoscimento facciale, la personalizzazione della nostra immagine.
Lo fa con un taglio originale: essendo un operatore telefonico all'avanguardia, ci permette di telefonare nel futuro e di parlare con noi stessi, come saremo tra 20 anni.Quindi prende la nostra immagine (via webcam) e la invecchia.
E tutto sommato potrei anche starci - avrei più capelli di adesso e più ordinati.
Poi apre una connessione audio e riconosce la nostra voce (più o meno) per permetterci di fare una chiacchiera con noi stessi, che ci racconteremo un po' di cose di come sarà la vita nel 2035: e anche qui, contento - avrò un bellissimo accento inglese.
Migliorerò un sacco, insomma, a parte la faccia un po' storta - probabilmente farò a testate con un treno merci (dimenticai di chiedermelo) ma ne uscirò vincitore.
Potete provare anche voi il simpatico giochino a questo indirizzo:http://futureself.orange.comIl mio video non ve lo posto (mi sono fatto delle domande parecchio personali) ma vi posto una video case history... enjoy.
Orange: Futureself Casestudy from Jam3 on Vimeo.[Branding & Marketing Blog / Venturini]
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