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Telefoni, cellulare batte fisso

Creato il 29 agosto 2010 da Sabins
Telefoni, cellulare batte fissoLa voce corre sempre meno sul filo del telefono e sempre più sulle frequenze mobili del telefonino. Tanto che nel 2009 è avvenuto lo storico sorpasso, con 103,8 miliardi di minuti di conversazioni passati alla vecchia cornetta contro i 113,8 miliardi di minuti trascorsi con l'orecchio incollato al cellulare.
Secondo gli ultimi dati dell'Autorità per le telecomunicazioni, i minuti di traffico voce su rete fissa nei cinque anni che vanno dal 2005 al 2009 sono crollati del 32%, passando da oltre 152 miliardi a meno di 104. Una perdita di posizioni che prosegue senza interruzioni, visto che nell'ultimo anno il calo è stato del 7,6%. Il telefono fisso, insomma, si usa sempre meno, sia per le chiamate locali (nel 2009 -4,1%), che per quelle internazionali (-19,1%) e verso i cellulari (-10,3%), mentre nel caso delle telefonate nazionali si registra un lievissimo aumento (+0,7%).
Scontato è anche il crollo del vecchio Internet dial up (-34,7%), soppiantato dalla banda larga (12,5 milioni di accessi a marzo 2010), mentre un vero e proprio requiem spetta alla telefonia pubblica, vale a dire le vecchie cabine: nel 2009 sono servite soltanto per 170 milioni di minuti di telefonate, contro i 220 milioni dell'anno precedente (-25%).
Parallelamente, invece, aumenta il traffico voce sui telefoni cellulari, passato dai 108,7 miliardi di minuti del 2008 ai 113,8 del 2009. Ed è boom anche per gli Sms: l'anno scorso ne sono stati inviati quasi 75 miliardi.
Anche le linee telefoniche continuano a diminuire: tre famiglie su dieci hanno ormai rinunciato ad avere il telefono fisso in casa. A dicembre 2009, infatti, gli accessi fisici alla rete fissa, sono scesi per la prima volta sotto quota 22 milioni: il totale è infatti pari a 21,69 milioni (scesi ancora a 21,66 a marzo 2010), contro i 22,03 milioni del dicembre del 2008. In totale, quindi, le famiglie italiane che ancora hanno il telefono in casa sono il 71,8%, con una forte differenziazione tra le varie regioni, da oltre il 75% in Lazio e Lombardia, a meno del 60% in Calabria e Basilicata rimangono sensibilmente sotto il 60%, con la Calabria addirittura a quota 56%. Per quanto riguarda invece la banda larga, le famiglie collegate sono il 43%. A staccare tutti in questo caso è il Lazio (51,5%), seguito da Campania (48,3) e Lombardia (47,7). Fanalino coda, in questo caso, è il Molise, dove appena il 26,7% delle famiglie può contare sull'Internet veloce.

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