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Tema: Corfù

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Sez. In viaggioSvolgimentoTema: CorfùSotto una luce si guarda la mano destra e ci sputa sopra, poi con l'altra prova a togliere gli ultimi residui ancora visibili dell'inchiostro della discoteca e si chiede il perchè abbia accettato di entrare in un posto che si chiama “Heaven & Hell”, ma si dà subito una risposta e gli ritornano le parole esatte dell'opera di convincimento: le ragazze in questi posti spuntano come niente, vedrai, ma tu devi essere pronto quando ti chiamo, io le abbordo e tu traduci per tutti e due, ci stai? Ci sto, gli aveva detto, che per lui tradurre in inglese è più semplice che abbordare, gli basta rimanere dietro poi fa tutto l'amico, e se c'entra qualche commento personale lo può fare. Non è una tecnica già provata, solo un piano d'azione abbozzato velocemente durante l'aperitivo, il metodo più rapido per portare a termine un racconto preconfezionato di avventure sessuali durante la vacanza post-diploma; tutti argomenti a cui pensare adesso che, fuori dalla discoteca H&H, si può stare lontani da musica roboante, luci epilettiche puntate sugli occhi, camicie sbottonate, sudore che cola e fumo di sigaretta anche mentre si balla. A stare seduto al bar della discoteca si annoiava e a guardare il suo amico sul cubo gli veniva voglia di spaccargli in faccia il sorriso da tre cocktail, quindi era uscito, e per costringersi a non rientrare si era tolto l'inchiostro dalla mano.

La discoteca si trova sul lungomare, dall'altra parte della strada la spiaggia e lì, al buio, coppie e gruppi di amici cercano un posto appartato per poco tempo, ma a lui non interessa né cercare un posto appartato né trovare amici. Si passeggia tranquillamente, per strada nemmeno troppa confusione di macchine o di ragazzi ubriachi in cerca di un appoggio, e pensare che i programmi per la serata dovevano essere altri: si parte sempre veloci e con buone intenzioni, poi al primo ostacolo si rallenta, si cambia strada e in poco tempo ci si ritrova di nuovo all'inizio. E pure soli.

A fare avanti e indietro senza un diversivo ci si stanca facilmente, pensa, poi scende in spiaggia, si sdraia sulla sabbia e si addormenta col pensiero che non aveva scelto lui la Grecia e che Corfù è un'isola di merda, piccola e sporca, la più brutta della Grecia, scelta solo perché economica, troppo Italia per potersi sentire all'estero, ma ormai è qui, disteso sulla sabbia fastidiosa della spiaggia di un paesino greco.

Si risveglia quando riceve una pedata a un fianco – sei rimasto tutto il tempo qui fuori come un coglione? - gli dice l'amico ma lui non risponde – prendi il casco, torniamo a casa.In silenzio sulla moto, entrambi pensano a ciò che della vacanza è andato male e in aeroporto, cinque giorni dopo, in attesa dei genitori, ognuno immagina la versione che racconterà ma nessuno dei due parlerà mai di programmi sfumati, di discoteche scadenti, di spiagge vuote, di feta bruciata in padella, di un pacco di preservativi partito pieno e tornato uguale.Federico Orlando

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