Io egregio autore, adesso che ho seguito la tua scuola elementare di scrittura emiliana, e poi addirittura ho pensato di non poter fare a meno di proseguire gli studi, frequentando anche la scuola media, io adesso di scrivere quel che penso, purtroppo per te, io non ho più paura anzi, grazie a te ho preso coraggio, e adesso proprio a te, io ho deciso di presentare il conto.
Egregio autore,premesso che da quella sera di giugno dell’anno scorso passo molte delle mie serate sui libri oppure dentro a una libreria indipendente su uno sgabello Marius Ikea molto ma molto scomodo oppure davanti al mio computer a scrivere,io adesso sono a chiederti quanto segue:
-per i due costosi corsi di scrittura che ho seguito, è inutile che ti faccia il conto: sai benissimo quanto li ho dovuti pagare;-per il tempo che ho perso, che saranno qualche centinaio di ore al costo di 10 euro all’ora, ti addebito una cifra che non sono riuscita a calcolare precisamente ma arrotondata per difetto e saranno almeno 3000 euro;-per i libri che ho dovuto comprare, i tuoi e anche quelli che hai citato nei corsi di scrittura, io ti addebito una cifra che non sono riuscita a calcolare precisamente ma arrotondata per difetto e saranno almeno 500 euro;-per il danno materiale che mi deriva dall’avere trascurato marito e figlie saranno almeno 10.000 euro considerando che le figlie sono quattro, di cui due in tenera età;- per lo stato di prostrazione, a cui andrò incontro, dopo avere terminato il benedetto romanzo che ho iniziato a scrivere, quando inizierò a rendermi conto che nessun editore serio lo vorrà pubblicare e anzi riceverò risposte del tipo: “Gentile Signora lei è meglio che scriva fregnacce per Facebook, o al massimo le frasi stampigliate sui bigliettini d’auguri, ma i romanzi no, per favore, li lasci a quelli che li sanno scrivere”, per questo, te lo dico con estrema franchezza, ti voglio chiedere una somma ingente, e non una cifra simbolica, ti voglio proprio cavar le mutande ché forse quando i miei legali si saranno dati da fare dovrai scrivere un libro apposta per pagare questa causa che intendo farti, perché illudere le persone senza motivo alcuno, così per gioco, o per vezzo, e non lo so perché lo fai, magari pensi che sia un passatempo innocuo mentre invece stai pericolosamente aumentando il numero di manoscritti mediocri che arrivano agli editori, che vanno a intasare oltretutto gli uffici postali, oltre a far venire l’esaurimento nervoso alla gente disillusa, comunque per questa attitudine che hai a spronare la gente a scrivere senza che per loro ci sia un minimo di speranza di pubblicare se non a spese proprie, io visto che questo è un atto doloso e colposo molto grave, secondo me ma credo anche per il Codice Civile Italiano, o forse anche sei da Codice Penale, io non riesco a immaginare a una cifra inferiore ai 20.000 euro.
Con immutata ammirazione,
Barbara Galli