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Tema: La cornice vuota

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Tema: La cornice vuotaA Dario piace il silenzio di certi parchi la sera. Non ci sono bambini: nessuna mamma che urla raccomandazioni. Il verde che piano declina al buio ogni pretesa di brillantezza, gli regala una quiete rassicurante, distolta nei propri piani di pace solo dall'improvviso levarsi in volo di qualche uccello di città. Dario si sente al sicuro in quelle ore del giorno. Non scorge sguardi di alcun tipo su di sè: nessun buon consiglio, nessun giudizio, neanche un dondolio compassionevole che finisce sempre con qualche occhiata alle nuvole di passaggio; è capace di sognare in quelle ore, quello che non gli riesce nel proprio letto. Dario sogna una famiglia. Lo fa con le mani in tasca, aggirandosi a passo svelto sull'erba che inizia ad inumidirsi. Raccoglie uno ad uno i pensieri e ne costruisce dei futuri plausibili. Uno con Valeria. Ha ventisei anni, è mora, gli occhi grandi anche se non molto espressivi gli pare. Con lei è finita presto. Non riusciva mai a capire del tutto i suoi sentimenti da quegli sguardi che teneva così silenziosi. Anche il futuro con Roberta fu breve: lei era già stata una moglie devota. Temeva un confronto difficile. Anna invece non teneva mai la bocca chiusa. Con Lucia pensò di potersi lasciare andare, di potersi fidare. Ma anche quella storia ebbe vita breve. Da ognuna di queste donne capiva di non poter ricevere davvero tutto quello che desiderava. E la tensione dell'attesa diventava impossibile da sopportare. Non sa darsi spiegazioni Dario, mentre fissa il volto di un'altra donna ancora. E sospeso nei suoi dubbi, già sa che l'indomani si regalerà un'altra passeggiata in quel cimitero.GM
"Questa è la storia di un uomo che cercava la donna della sua vita. Peccato, però, che il suo afflato sentimentale fosse indirizzato a ragazze sì giovani, a volte coetanee, ma morte e sepolte al Verano. Ed era al cimitero monumentale che l´uomo, un 40enne romano senza precedenti penali, disoccupato, da circa tre mesi armato di cacciavite staccava le foto delle ragazze e se le portava a casa. Un gesto, il suo, ripetuto almeno 40 volte. Ma a mettere fine alla "ricerca" sono stati i carabinieri della stazione San Lorenzo. Ed è tra le tombe del Verano che l´uomo è stato sorpreso, mentre tentava di rubare
l´ennesima fotografia, dai militari della compagnia piazza Dante. Ad avvisare i carabinieri era stato, alcuni giorni fa, il personale dei servizi cimiteriali dell´Ama dopo che alcuni familiari avevano segnalato la sparizione delle foto dalle lapidi: in alcuni casi l´uomo aveva rubato più volte l´immagine della stessa donna. Così i militari hanno deciso di appostarsi nel cimitero in abiti civili per dare la caccia al ladro. Caccia che non è durata molto visto che a insospettirli è stato un uomo che si aggirava furtivamente tra le tombe. A quel punto i militari hanno deciso di seguirlo, hanno aspettato che estraesse il cacciavite da una tasca e tentasse di rubare l´ennesima fotografia, questa volta di una giovane ragazza deceduta recentemente, e lo hanno fermato. Un "rito" a cadenza fissa il suo: ogni due o tre giorni difatti il 40enne andava al Verano a "cercare" quell´amore che non era ancora riuscito a trovare: individuava la foto della ragazza o della donna "giusta" la staccava e se la portava a casa ma poi qualcosa non andava e lui tornava di nuovo tra quei vialetti. Una ricerca ossessiva che lo ha spinto a rubare una quarantina di immagini di cui almeno dieci ritrovate dai carabinieri durante la perquisizione nella sua abitazione. Per ora il 40enne è stato denunciato per furto ma con molta probabilità verrà sottoposto, nei prossimi giorni, ad alcune perizie psichiatriche". (La Repubblica, edizione locale di Roma)

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