Svolgimento
Sanremo. Dal vostro inviato.
L’ennesimo tragico incidente durante la visione del festival di Sanremo tronca la vita a quattro persone. Palmiro Vinile, 64enne esperto conoscitore della canzone festivaliera, per pura fatalità, stermina la sua amata famiglia durante la pacifica visione della serata conclusiva della famigerata kermesse. Al momento resta agli arresti domiciliari per sospetta strage.
I fatti. L’arzillo Vinile con l’approssimarsi dell’ora di cena, mentre era intento a condire mezzo chilo di bucatini per la consueta carbonara, per pura fatalità, durante la straordinaria esibizione dei Cugini di Campagna, imbracciava il suo fucile da caccia, tra l’altro regolarmente denunciato, e faceva partire accidentalmente un primo colpo che c’entrava in pieno petto l’ignavo cognato. Inavvertitamente, spaventato dalle grida della moglie del malcapitato, esplodeva il secondo colpo del suo micidiale sovrapposto colpendola in piena fronte mentre si prodigava nel soccorrere il povero marito morente. A questo punto, l’esperto canzonettiere sconvolto dal dolore ricaricava con cura l’arma fumante e accecato da copiose lacrime faceva partire due colpi in rapida successione uccidendo sul colpo, per pura fatalità, la suocera e la devota moglie. In preda al panico e scosso da un’improvvisa crisi asmatica si avventava contro l’opulenta badante macedone, impegnata in quel momento a consumare un succulento panino con abbondante frittata, e la colpiva furiosamente, per pura fatalità, con un grosso martello da carpentiere.
Per ultimo sradicava il 28 pollici Telefunken dal loculo preposto e lo lanciava dal sesto piano sfondando, per pura fatalità, la Fiat 127 special del portinaio dello stabile, il quale accusava una sincope al ricovero in ospedale rilevatasi poi trascurabile. Il Vinile al comando dei carabinieri avrebbe dichiarato che Pippo Baudo da giorni aveva preso il sopravvento nel tinello di casa, perché Sanremo è Sanremo e si sa, ma lui al quarto giorno, per pura fatalità, si era abbondantemente sfrantumato i coglioni. Come consuetudine, ai solenni funerali, i Ricchi e Poveri hanno intonato l’inno sanremese ed un pout pourri di loro successi. Risulta al momento emblematica ed inspiegabile la presenza di un martello da carpentiere sul luogo della tragedia. Purtroppo la consueta carbonara , per pura fatalità, è stata servita maldestramente sciapa.
Roberto Testa