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Tema: Seguendo la bara

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SvolgimentoTema: Seguendo la baraEra morto.Eh sì, era proprio morto!Stava lì, sul letto, circondato dai soliti ceri, quelli lunghi e grossi, accesi.Non c’erano fiori nella stanza, ma su un mobile un cestino con delle offerte: così aveva voluto.Le mani, che stringevano il rosario e un libro di preghiere poggiate l’una sull’altra, erano composte sulla sua pancia.Certo, per uno che di Dio e di Chiesa ne aveva voluto sempre molto poco, c’era di che pensare…(Un mega paradosso!).“Le convenzioni”, “tutti fanno così”, “non dobbiamo far parlare la gente”: queste le vere motivazioni.La bocca tenuta chiusa da un aggeggio trasparente, anche i piedi erano tenuti uniti da un altro attrezzo simile, creato apposta per queste mansioni, magari da qualche ingegnere precario.Panni neri scendevano a oscurare gli specchi per evitare che il riflesso della morte si proiettasse all’infinito.La moglie addolorata, appoggiata al figlio trentenne, bamboccione, non aveva più lacrime.Il figlio lo fissava e pensava a cosa avrebbe fatto adesso che il suo sostentamento era trapassato.Sì, era stato un buon padre, un po’ rompicoglioni con la fissa che avrebbe dovuto cercarsi un lavoro, ma tutto sommato un buon padre.Certo ora conveniva effettuare la reversibilità della pensione, quella di mamma era la minima, sì, quella sociale, quella che si dà alle casalinghe, quella che non arriva neanche a cinquecento euro al mese;  mentre la pensione di papà era quella di un funzionario del comune ed era di quasi mille euro.Sì, al più presto era necessario fare la reversibilità se voleva continuare a vivere come aveva fatto fino adesso.Due uomini dell’agenzia, in vestito, eleganti, a cui si erano rivolti per il servizio funebre, entrarono nella stanza e fecero segno che era ora.Tutti gli astanti si alzarono e uscirono.I due delle pompe funebri, che poi non ho mai capito ‘sta storia delle pompe, sistemarono la salma nella bara e lo fecero velocemente e con professionalità.Al momento della saldatura, la moglie ebbe qualche sussulto in più e si aggrappò al figlio che la strinse e poi l’abbracciò.Collocarono la bara lì dove poco prima c’era stata la salma, misero sul coperchio un cuscino di rose rosse con una striscia viola con su scritto: “La moglie e il figlio”.Ancora, i tizi delle pompe entrarono nella stanza per dire che era ora di andare in Chiesa per la Messa.Al figlio veniva quasi da ridere: una Messa per lui che in Chiesa non c’era più stato dal ’58! Chissà come l’avrebbe presa se avesse potuto assistere al suo funerale!Ma: “le convenzioni”, “tutti fanno così”, “non dobbiamo far parlare la gente”, hanno avuto il sopravvento su un gesto che invece andava fatto per pura questione di correttezza.Chiesa piena e Messa lunga, resa ancora più lunga dal Parroco che, avendo visto la Chiesa piena, non si lasciò sfuggire l’occasione.
Finalmente fuori, e tra baci, strette di mano e altre manifestazioni di cordoglio, iniziò la lunga camminata verso il cimitero.L’auto con la bara avanti, la moglie e il figlio dietro insieme a qualche parente e amico più vicini.La moglie distrutta dal dolore intanto pensava come avrebbe fatto adesso senza di lui.Si era occupato sempre lui di tutto: dal fare la spesa al pagare le bollette, dal risolvere piccoli problemi casalinghi.E quel figlio tanto voluto che era stato cresciuto come una cosa speciale, tanto speciale che a trent’anni ancora veniva servito e riverito come un principino.La mattina colazione a letto con latte e biscotti, doccia, vestiti puliti e stirati, passeggiata al corso, chiacchierata in piazza con gli amici fino a ora di pranzo.Pranzo, riposino dopo pranzo, un po’ di televisione, un po’ di gioco con la Wii, cambio di vestiti, altra passeggiatina al corso, altra chiacchierata in piazza con gli amici fino a ora di cena.Cena, un po’ di televisione e poi al computer, su internet con facebook fino a notte fonda.Un principino senza pensieri.Nessuna sapeva che l’infarto glielo aveva fatto venire lui al padre, che da quando c’era stata la storia dei bamboccioni, sentendosi punto dal vivo, dato che aveva sparlato tanto dei figli degli altri,  gli aveva armato una guerra contro che durava già da anni.E poi pure quella moglie che era sempre schierata dalla parte di quel figlio parassita!Adesso era morto, decisamente morto e finalmente il figlio avrebbe continuato, dopo aver sistemato il grattacapo della reversibilità, a vivere come aveva vissuto fino allora.La moglie tra le lacrime, paga del fatto che poteva prendersi cura del figlio senza più interferenze, tuttavia si arrovellava per capire come avrebbe fatto adesso a fare la spesa, a pagare le bollette ed effettuare piccole manutenzioni casalinghe.Che il figlio non era cosa.

Lucia Immordino


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