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Tema: Un giorno son finito sott'acqua - Prima puntata

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SvolgimentoTema: Un giorno son finito sott'acqua - Prima puntataUn giorno son finito sott’acqua e ho recuperato l’ossigeno scomponendola. Con l’idrogeno che restava ho riempito i bomboloni per il mio maialetto di mare. A bordo del siluro d’antàn mi godevo l’oceàn, mi sparavo lunghissime vasche che neanche in centro. Guardavo le tipe che facevano sea-shopping: uscivano dalle boutique coralline con scarpe tacco 30mila, push-up, per camminare sulle acque come quel Cristo. Solo che lui non aveva le tette e non andava all’ Isola dei Famosi. Mi hanno detto che gli piaceva il pesce, spesso faceva il bis, ma le cozze pelose quelle no, manco morto. In giro per l’oceàn ci sono un mucchio di rabadàn, ho scoperto che esistono branchi di tonni già inscatolati che muovon la linguetta per limonare. Un giorno mi fanno: se tu tiri dritto, dopo il secondo corallo a destra, abita uno snorky, uno dei pochi rimasti dopo la fine del cartoon. L’etnìa si estinse per un chicchessìa. Io gli dissi che preferivo i Puffi. Lui replicò: una volta ne passò di qui uno spiaccicato, un cadavere squisito, fu puffato da un’alga puffivora, sono cose della vita! In quell’umidissimo mondo tutti vivevano bagnati e contenti. Quando vidi una venere ignuda, uscire dalla sua conchiglia con vista mare, mi ritrovai più bagnato di prima. Cercai di inseguirla facendo sgrufolare il maialetto in curva, ma lei era partita con una razza di pesce razzo e io razzolai mesto. Avrei pur trovato una creatura compiacente, una cavalluccia da marinar con il fior fior del mio zucchino, nelle sere estive, guardando le àncore cadenti! Ad un tratto il mio mai-eletto si inchiodò: aveva preso un granchio, e se ne stava gustando la polpa allo scoglio con un filo d’olio di merluzzo nel motore. Beata bestiola da modernariato, residuo bellico da mercato di Porta Palazzo! Se mio nonno non fosse stato un incursore non l’avrei mai incontrata, pensai, e ora sarei qualche metro sopra, in crociera, a sputtaneggiare con quattro veline mamme incluse. Son rimasto a piedi, risolsi, o meglio con le pinne, niente fucile e occhiali annebbiati. Ci manca solo lo squalo poi siamo al completo. Con la sfiga che ho rimane a casa a guardarsi l’omonima pellicola e io ad annoiarmi in questo immenso acquario. Di partire non se ne parla, conclusi. Avevo imparato a ricavare l’ossigeno da una caraffa Brita col filtro modificato, scindevo l’acqua marina in ossigeno e idrogeno. Un regalo di San Valentino apparentemente inutile mi aveva salvato. Me l’ero portato dietro con la speranza che fungesse da desalinizzatore. Il risultato si rivelò superiore alle aspettative e con una cannuccia attingevo beato a quella fortuna. 
Dunque, rimuginai, a casa tengo innumerdevoli bollette da pagare, ho l’adsl staccata per insolvenza, mi hanno pignorato il buco del cesso e  devo anche aver sbagliato candeggio. Per ricordarmelo il padrone di casa mi manda una raccomandata al giorno. Molto gentile da parte sua, se sapesse che non pago l’affitto da un anno gli darei una grande delusione. Devo, mi proposi, mandargli una cartoconchiglia, è un buon indigeno subalpino. La metterà sul suo comodinosàuro quando pensa ai condòmini sul far della sera. Mentre fa fuoco sfregando le bic esaurite su blocchi di fatture da macero. Quelle fatture del boom economico, quando si sputava in un serbatoio e si facevano cento chilometri di botto. Quando si nasceva a tempo indeterminato e non dovevi mai scrollarti l’uccello. Guarda ò mmare quant’è bbello, canticchiavo, sto diventando un salatino. Mi ricicleranno per un after-hour, ipotizzavo, finirò nella bocca di una sedicenne della collina che sogna di fare un provino per un  Un posto al sole. Indecente! Io sceglierei sicuramente Tempesta d’amore, fa molto più sturm und drug e non buttano le cartacce per terra. Destino crudele! In quel momento il mio prode maialetto, finì in un nugolo di comari sarde e in quattro e quattroccolo venne squartato, guarnito e peptonizzato. Mitici mitili si rovesciavan dalle risa mentre, per dimenticare, mi ponevo quesiti filosofico-calcistici sui ben rotondi pesci palla e sul tempo di cottura delle uova della gallinella di mare. Blinblanavo davanti agli oblò delle vetrine sorseggiando l’archeovinello degli antichi vascelli romani, luoghi in cui gozzovigliare nelle notti d’alta marea. Avete mai visto una sirena che fa aquagym? Quello sì che è uno spettacolo in grado di smuovere i fondali! Una serie di indimenticabili movimenti squamatori, danze da far venire l’itterizia ad un barracuda del Mar Giallo.  Svariati metri sopra la mia testa, prima di lanciarmi in acqua con l’eredità dell’avo, avevo lasciato la mia ragazza. Ironia assortita si chiama  Marina, ma io non la volevo al più presto sposar. Le mandai un sms a tenuta stagna: “Cara Marina, dove io mi trovo son trovate mie, certo è che preferisco star qui che dentro di te, mimancherebbe l’ossigeno e il tuo meteorismo risulterebbe superfluo”. 

Max Ponte

(Continua)

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