Riassunto di un articolo apparso sul quotidiano Repubblica sul libro" Che cosa vuol dire morire" che raccoglie sei interviste con Remo Bodei, Roberta de Monticelli, Vito Mancuso, Giovanni Reale, Aldo Schiavone e Emanuele Severino." Il rapporto tra storia e destino è al centro degli interventi di Schiavone e Bodei. Dire, come fanno entrambi, che il prodigioso sviluppo tecnologico spinge la vita, e dunque la morte, in un' orbita non più naturale, ma intensamente storica, perchè aperta all'intervento umano, vuol dire che l' epoca iniziata con la comparsa dell' uomo sulla terra, si va concludendo. Senza poter sapere cosa ci riserva il futuro, e senza sottovalutare i rischi che tale trasformazione comporta, per i due autori il percorso verso la liberazione della specie umana dai vincoli della natura è ormai segnato. Nonostante il suo fascino, il problema di fondo, in simile prospettiva non sta tanto nella perdita della dimensione naturale a favore di quella storica, quanto piuttosto in una concezione troppo fluida della stessa storia, cioè della sottovalutazione dei traumi o delle fughe di senso, che troppe volte l' hanno trascinata indietro, quando si è illusa di fuggire verso il futuro, dimenticando la propria origine opaca.
Altra problematica è fra tecnica e fede. Le religioni perdono terreno davanti all' incalzare della conoscenza scientifica. Dopo aver perso la battaglia sia con Galileo, sia con Darwin, la Chiesa Cattolica rischia di perdere la guerra. Tuttavia si osserva un singolare rovesciamento di campo. Come osserva Reale, nell' uso di terapie volte a trattenere in vita i corpi cerebralmente morti è proprio la Chiesa a sostenere le ragioni dela tecnica, rispetto alla spontaneità dei processi naturali. Ma all' altro capo del binomio, come ci insegna Severino, la tecnica a sua volta è diventata una fede, nel senso che ha sostituito la credenza in Dio come argine al nulla che ci circonda.
L' ultima coppia, Mancuso e de Monticelli parla della relazione tra persona e corpo. Entrambi vedono nell' idea di persona ciò che riconduce il fenomeno della vita, nel suo rapporto con la morte, dal piano biologico a quello individuale del singolo essere vivente. Solo nell' esperienza irr ipetibile di ciascuno la vita sperimenta il suo valore, ciò è una verità indubitabile, come indubitabile è la pari dignità di ogni essere umano."
immagine di Teoderica



